A
Taranto dobbiamo mangiare tutti i giorni pane e veleno, anzi
soprattutto 'veleno'.
Questa è ormai la logica imperante anche in quelle
realtà politico sociali che dovrebbero essere proletarie, antagoniste,
internazionaliste, ecc.
A Taranto si manifesta - poco ancora - e solo o per il
pane o per la salute.
Noi non siamo d'accordo, non si vive di solo pane e
non viviamo solo per non essere malati.
Il circolo di proletari
comunisti e le compagne e i proletari che fanno riferimento ad esso,
il
19 giugno hanno tenuto una assemblea partecipata con teatro militante
per parlare di repressione, violenza sessuale e femminicidi.
Ieri 21 al
tribunale si è manifestato per Carmela contro stupri, femminicidi, giustizia
negata - sì, giustizia negata, perchè a Taranto non c'è solo l'inchiesta
Sebastio/Todisco, ci sono anche tanti altri processi dove i magistrati non
sono "buoni" ed "eroi", ma "servi" di un sistema e uno Stato che ci reprime
e opprime in tutti campi, a difesa di questo sistema capitalista.
Il 1 luglio invece vogliamo
occupare uno spazio in piazza per informare e discutere del perchè si
protesta in Brasile, Turchia e soprattutto perchè in India si va oltre la
protesta, ma si attacca in armi Stato, padroni,
governi, per fare una
rivoluzione per davvero.
C'è a Taranto qualcuno che vuole fare altro
nella vita? Che non voglia fare la parte dei "buoni", ma dei "cattivi" contro
questo sistema imperialista nel mondo e in Italia?
Si faccia sentire e
vedere.
circolo proletari comunisti taranto
pcro.red@gmail.com
3471102638
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