martedì 18 giugno 2013

Non sono i magistrati che ci potranno salvare..., ma la lotta!

I magistrati di Taranto difendono strenuamente in Tribunale, appoggiati in generale dall'opinione pubblica tarantina, i provvedimenti e l'inchiesta che stanno facendo, difendono il sequestro dei beni della Riva Fire, difendono la carcerazione, sia pure dorata, della famiglia Riva che si avvale dei legali del potere di sempre, l'avvocato Coppi, da Andreotti a Riva; senza dimenticare che è stato il commissario Bondi il firmatario della richiesta di dissequestro dei beni dei Riva.
Ma la famiglia Riva, i beni se li tiene ben stretti. Anche il nostro dossier, insieme a diversi articoli di stampa, spiega dove sono in realtà i beni della famiglia, di come sia difficile, dati gli intrecci societari, recuperarli per via giudiziaria; così appare assai improbabile che "o' latitante" Fabio Riva, custode e gestore effettivo di questi fondi nei paradisi fiscali targati Gran Bretagna, possa essere estradato da Londra.
Per ottenere questo, dovrebbe come minimo cambiare lo Stato e il governo italiano che lo richiede per passare in mani operaie e popolari, e cambiare il governo inglese che dovrebbe cessare di essere uno dei 'comitati d'affari' principali al mondo dei gruppi finanziari e industriali del grande capitale.

Se si pensa col recupero di questi beni di poter avere i fondi per la bonifica e per i risarcimenti, allora stiamo freschi...
Questo non certo per scoraggiare l'inchiesta, che vogliamo vada fino in fondo resistendo alle pressioni di governi e Federacciai, quanto per togliere ogni illusione agli operai e ancor più a quelle larghe fasce dei cittadini di Taranto che ripongono tutte le loro speranze nella magistratura e che pensano che la pressione pacifica, le denunce possano realmente portare a risultati consistenti.

Proletari comunisti e lo Slai cobas per il sindacato di classe insistono da sempre che solo la lotta operaia e popolare unita che blocchi fabbrica e città in forme prolungate può ottenere risultati stabili di salute, di lavoro, di fondi, di opere di messa a norma, di bonifiche e di risarcimenti.
Ma questa posizione è ancora minoritaria, molto minoritaria in città, dominata dal pensiero conformista, di ambientalismo estremo e Liberi e pensanti, impegnati principalmente in "fiori e opere di bene".
Ma i fatti sono più duri delle parole al vento.
L'importante è però costruire una forza operaia e popolare in fabbrica e in città ed evitare che alle illusioni corrispondano poi sfiducia e delusione.

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