giovedì 27 giugno 2013

USB: copia e male, e sulle Rsu va avanti come se non ci fosse l'accordo fascista.

Dopo che da giorni lo slai cobas sta portando all'Ilva in termini seri la richiesta che gli operai dopo 20 anni di lavoro debbono poter andare in pensione, l'Usb parla in un volantino, copiando, di "pensione anticipata", di una "legge per Taranto"; ma (mai sia!) senza far alcun riferimento, almeno per chiarezza e correttezza, a quanto proposto dallo Slai cobas: "un decreto per gli operai", e soprattutto la necessità della lotta dura degli operai Ilva, per ottenerlo.
Stessa cosa per quanto riguarda gli interventi sanitari gratuiti, pur questi posti in maniera precisa nella nostra richiesta di "decreto operaio".
Ancora una volta, il problema per l'Usb sembrano essere i "distintivi" non l'unità delle forze per conquistare dei fatti.

Questo è evidente soprattutto lì dove nel parlare di orario di lavoro, di tempo effettivo di permanenza in fabbrica, l'Usb fa riferimento alla questione del "tempo-tuta". Qui solo lo Slai cobas non a parole ma con azioni concrete sta contrastando l'accordo-truffa sindacati confederali/azienda sia con i ricorsi degli operai, già a buon punto, sia con l'inchiesta penale del giud. Di Tursi.
L'Usb invece di dire che, quindi, su questa questione, per l'azione dello Slai cobas, si sta già oltre la denuncia, solleva il problema per dire cose inutili e fare solo confusione; perchè non ci vuole certo una "legge per Taranto" per passare da 10 ore in totale di permanenza in fabbrica  a 8 ore, considerando il tempo tuta parte dell'orario di lavoro (non solo, ma anche l'ora di mensa per i normalisti, se no, non si arriva alle 10 ore...). Questo si otterrà con l'azione penale e civile portata avanti dallo slai cobas. Come fu lo slai cobas che anni fa organizzò lo sciopero della mensa perchè gli operai normalisti non dovessero stare in fabbrica per un'ora in più e non pagata; questo si poteva già ottenere, non si riuscì per l'azione congiunta azienda/sindacati confederali ma anche perchè allora i Rizzo, i Ranieri, i Semeraro, i Battista, non dissero nè fecero nulla.

Infine, sulla questione RSU.
Nonostante da settimane lo slai cobas sta denunciando le nuove regole fasciste di attacco al diritto di sciopero e alle libertà sindacale dei lavoratori stabilite con l'accordo del 31 maggio tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, e sta facendo appello a fare una lotta unitaria dei sindacati di base sia a livello locale che nazionale per far decadere questo accordo, perchè altrimenti tutto il resto sono chiacchiere che illudono gli operai, l'Usb continua a fare le "pratiche" per l'elezione delle Rsu all'Ilva, come se non fosse successo niente, come se non ci fosse quell'accordo che tanto per cominciare dice che le elezioni in tutte le fabbriche si terranno a fine anno.
Ammesso e non concesso, ma l'Usb che farebbe? Sottoscriverebbe la dichiarazione richiesta da questo accordo in cui ogni organizzazione dovrebbe fare una "abiura", impegnarsi a non fare sciopero, a non contestare accordi e contratti fatti dai sindacati confederali? L'Usb entrerebbe in una Rsu che per diktat è contro gli interessi democratici, i diritti sindacali degli operai? Per un piatto di lenticchie di avere alcuni delegati e di poter sedere ai "Tavoli", accetterebbe che gli operai avessero una rappresentanza sindacale che starebbe come un poliziotto/cane da guardia contro la protesta, il dissenso, la lotta degli operai?
L'accordo del 31 maggio, se l'Usb locale, non lo ha capito cambia le carte in tavola, e non si può da un lato gridare alla democrazia calpestata e dall'altro procedere tranquillamente.
Nè chiaramente basta, come fa l'Usb nazionale e altre realtà critiche all'interno della Fiom, fare alte denunce e poi non fare neanche una giornata di lotta in tutti i posti di lavoro, e limitarsi a fare un'assemblea al chiuso...
Lo Slai cobas non ci sta a prendere in giro gli operai.

SLAI COBAS per il sindacato di classe

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