Dopo questa iniziativa vi è stato inizialmente il blocco dei campi e decisioni per il vestiario dei lavoratori, per il rifacimento delle docce, in maniera che i lavoratori potessero tornare a lavorare e a ripulirsi immediatamente.
Ora si lavora in condizioni m olto penose, chi opera nei campi è vestito come un palombaro e non può stare così sei ore sotto il sole, rischia di cadere a terra durante il lavoro.
Il rifacimento delle docce è in mano al Comune e chissa quanto i lavoratori devono aspettare perchè ci siano.
Intanto visite mediche mirate ancora non si fanno e i lavoratori fanno lo stesso lavoro di prima, ancora più penoso, prendendo gli stessi soldi di prima, se non meno.
L'assemblea ha detto che i lavoratori non ci stanno e ha preso subito delle iniziative.
ha chiesto di incontrare immediatamente il commissario delle bonifiche Pini, che cala da Roma ogni tanto, far riunioni in prefettura con i soliti, e poi non succede niente. Ci sono soldi che non si sa quando e come verranno utilizzati. E qua rischiamo di non riuscire a seppellire i morti e di far ammalare ancor più chi li seppellisce.
Basta con questi incontri pilotati! Il commissario si deve incontrare con chi ha bisogno delle bonmifiche immediate. Il Cimitero, le scuole, il quartiere Tamburi sono priorità, per cui non si deve solo parlare sui giornale ma mettere in piedi subito il lavoro necessario.
I lavoratori cimiteriali vogliono che il Comune si sbrighi in emergenza a fare il lavoro per le docce, e che tutto non si perda nei meandri degli uffici comunali, e dei "Sì, Sì" senza sostanza del Sindaco.
I lavoratori vogliono che l'appalto alla Cooperativa L'Ancora per questo lavoro venga integrato con un ulteriore importo, perchè la cooperativa ha nuove spese e il lavoro dei cimiteriali deve essere retribuito adeguatamente.
I lavoratori cimiteriali vogliano essere riconosciuta l'esposizione al cimitero che va assimilata a quella dell'amianto e chiedono che governo, Inail e Inps intervengano subito perchè questa normativa sia estesa a loro; così come il lavoro in queste condizioni venga inserito stabilmente tra i lavori usuranti.
I lavoratori cimiteriali chiedono alla Magistratura di sbrigarsi per arrivare al processo, perchè si sono associati per costituirsi parte civile e vogliono un processo tipo Eternit per avere giustizia e risarcimenti.
Avvisiamo tutti che i lavoratori cimiteriali organizzati dallo Slai cobas sono ben decisi a far valere i loro diritti e senza riscontri dal 1° luglio sarà stato di agitazione.
Ma a San Brunone non ci sono solo lavoratori del cimitero, vi sono fioristi, marmisti e di varie attività che subiscono in parte gli effetti della situazione sia in termini economici che di salute.Martedì mattina si riuniscono, sempre con lo Slai cobas e si faranno sentire anche loro.
Dal Cimitero viene un appello forte a tutti gli abitanti dei Tamburi:
ORGANIZZIAMOCI SERIAMENTE, NON PER UNA MANIFESTAZIONE OGNI TANTO, NON SOLO PER DENUNCIARE UNA SITUAZIONE, PER DIRE SEMPRE LE STESSE COSE, MA PER CAMBIARLE DA SUBITO LE COSE, PER OTTENERE FONDI E MISURE IMMEDIATE DI BONIFICHE, DI INTERVENTI, DI LAVORO PER I TANTI DISOCCUPATI, DI RISARCIMENTI DA SUBITO, IN ATTESA DI CAUSE CHE HANNO TEMPI LUNGHI.
SERVONO COMITATI POPOLARI PER IL LAVORO E LA SALUTE.
Organizzandosi come al Cimitero e anche meglio che al Cimitero.
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