lunedì 10 giugno 2013

Blocco delle autobotti dell’ENI, spiraglio da parte dell’ENI, ma non bisogna mollare!

Questa mattina decine di operai dell’appalto ENI, mentre continuavano i presidi al varco 3 e all’ingresso centrale della Raffineria, hanno bloccato per alcune ore il varco 2 da dove entrano ed escono i camion/autobotti dell’ENI, un blocco che ha di molto rallentato l’attività.
Questa mattina al presidio centrale erano presenti anche operaie della mensa della Ditta Pellegrini e operaie delle pulizie che da mesi non prendono stipendio.

Il blocco del varco 2 ha spinto il Direttore dell’ENI a fare un breve incontro informale con rappresentanti di fim, fiom, uilm, in cui ha dichiarato il suo impegno a realizzare un Tavolo per la risoluzione del problema, ma chiedendo nello stesso tempo di togliere il blocco delle autobotti, perché ‘se doveva occuparsi delle conseguenze del blocco non poteva dedicarsi ad organizzare il Tavolo’.
A questo punto, nonostante il malumore di alcuni operai, e il parere contrario del rappresentante dello Slai cobas che volevano mantenere il blocco, i rappresentanti dei sindacati confederali lo hanno tolto. 

Ultim’ora- ore 13 - ora una parte degli operai si sta organizzando per riprendere il blocco.

Mentre continua lo sciopero ad oltranza e i presidi al varco 3 e all’ingresso centrale della Raffineria.

Lo Slai cobas ritiene che l’apertura da parte della Direzione ENI, che fino a ieri non aveva dato mai alcun segnale, è un fatto positivo ma che esso è frutto solo del blocco di questa mattina del varco delle autobotti, perché questa iniziativa ha cominciato a dare veramente fastidio direttamente all’ENI:
Proprio per questo, il blocco deve essere ripreso. Altrimenti no abbiamo alcuna garanzia che gli impegni generici – tra l’altro senza impegni di date – si trasformino in fatti concreti.
Nello stesso tempo, l’allargamento della partecipazione e della vertenza, deve portare ad un accordo per tutti i cambi di appalto e per tutti i lavoratori, con un vincolo per le ditte a riassumere gli operai già in forza con i livelli e i diritti già acquisiti.
Inoltre, a questo Tavolo o altri incontri devono partecipare tutte le rappresentanze sindacali degli operai, compreso lo Slai cobas.

E’ molto grave che anche questa mattina nessuna risposta sta venendo dal Prefetto e dalla Direzione del Lavoro.

Slai cobas per il sindacato di classe
Per informazioni Galasso Salvatore, operaio appalto Rendelin/Eni: 3403249863

TA. 10.6.13

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