Domani, Venerdi' 21 giugno al tribunale (via Marche angolo c.so Italia) venite al presidio.
Nessuno può "indignarsi" di fronte alle uccisioni e violenze sessuale sulle donne e non fare niente!
A Taranto esiste una realtà simbolo della violenza contro le donne, le bambine: quella degli stupri e suicidio a soli 13 anni di Carmela Cirella.
VIOLENTATA DAGLI UOMINI E UCCISA DALLO STATO!
Non continuiamola ad uccidere lei come tutte le donne, con l'indifferenza.
Ieri sera, nella bella e intensa serata contro la repressione e i vari aspetti delle violenze di Stato tenutasi presso la sede dello Slai cobas, le artiste e gli artisti di Teatro del Mare, con il loro toccante e forte pezzo teatrale di denuncia della violenza, oppressione contro le donne, hanno di fatto mandato questo messaggio e speriamo cominciato a rompere finalmente il silenzio su questo nella nostra città.Sempre ieri sera il padre di Carmela è intervenuto per dire come questa battaglia per la giustizia a Carmela sia una battaglia nazionale contro uno Stato complice e l'ipocrisia dei partiti.
Questa battaglia contro la guerra di bassa intensità contro le donne non deve essere delegata alle Istituzioni, ma presa in mano dalle donne, a cui devono unirsi tutti coloro che pensano che la condizione delle donne in una società è la misura del grado di civiltà (o inciviltà) di questa società.
Domani è la penultima udienza al processo di Carmela, e sarà molto importante. Verranno sentiti gli stupratori e in particolare quello che in una udienza passata aveva fatto richiesta (ma è stata respinta) che il processo non si tenesse più a Taranto, perchè "temeva per la sua incolumità" per la presenza con i presidi ad ogni processo delle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario.
Domani presenteremo l'importante mobilitazione nazionale del 6 luglio a Roma sull'appello "Non si può continuare a far finta di niente, non si può continuare a non fare niente".
Domani il padre di Carmela presenterà il libro/fumetto tratto dal diario di Carmela, perchè la sua vita e triste vicenda non venga dimenticata.
Venite, ognuna porti la sua voce liberamente, manifesti, scritti, foto. Vi sarà un microfono aperto in cui chi vuole può intervenire.
Le compagne del MFPR
mfpr.naz@libero.it
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