Si avvicinano due importanti appuntamenti contro le uccisioni e
violenza sessuale contro le donne, a cui vi chiediamo di essere
presenti.
VENERDI' 21 GIUGNO AL TRIBUNALE DI TARANTO VI SARA' UN'UDIENZA
IMPORTANTE DEL PROCESSO CONTRO GLI STUPRATORI DI CARMELA CIRELLA (violentata
e suicidata nel 2007 a soli 13 anni).
Vogliamo fare un presidio dalle ore
9,30 all'angolo del Tribunale con corso Italia
IL 6 LUGLIO
MANIFESTAZIONE A ROMA sull'appello "Non si può continuare a far finta di
niente, non si può continuare a non fare niente".
A questo appello
stanno via via aderendo collettivi e singole, ultime: l'associazione di Roma
"Lucha YSiesta" un importante realtà che organizza anche donne immigrate,
donne in lotta per la casa;
le lavoratrici del Coordinamento insegnanti
precarie "3ottobre" di Milano
le compagne del Collettivo di Brindisi "Mai
stare zitte"
Ieri poi ci è giunto un messaggio, che ci fa molto piacere,
dell'attrice Lella Costa (che a proposito dei femminicidi aveva parlato di
sciopero delle donne), nel messaggio ci scrive:
"Mie care,come vi dicevo
nella mail di risposta alla vostra prima ( e che forse non avete ricevuto),
sono contenta e orgogliosa di scoprire che percorsi diversi ci portino a
progetti comuni. Ma vi devo anche confessare che quando ne ho parlato non
pensavo allo sciopero delle donne come a una proposta concreta,quanto
piuttosto come a una provocazione per attirare interesse su temi cruciali
che stanno gravando sempre più sulle spalle, e sulla pelle,delle donne. Il che
ovviamente non significa che non ci creda.
Quindi, se vorrete informata dei
vostri progetti, ve ne sarò grata.
Un abbraccio Lella"
Noi la stiamo
invitando a venire il 6 luglio a Roma o a mandarci un
suo messaggio.
Stiamo vedendo i problemi pratici e finanziari di
come andare a Roma.
Ma anche dopo la provocazione del governo di nominare Isabella Rauti consigliere
del Viminale per le politiche di contrasto della violenza di genere e del
femminicidio, non possiamo non farci sentire.
Non possiamo permettere, in
silenzio, che governi e regimi contro le donne, da un lato ipocritamente
firmano "convenzioni" contro la violenza sessuale sulle donne" e dall'altro
attaccano in modo così inaccettabile la dignità e la vita delle donne o, come
sta accadendo in questi giorni alle nostre sorelle in Turchia, usano la
polizia fascista per reprimere anche con gli stupri la rivolta in corso in
cui le donne sono in prima fila.
Ora è tempo della lotta. Chi antepone le
"parole" alla lotta, si trincera dietro le parole per rimandare sine die la
lotta.
E' vero, siamo poche oggi. Ma possiamo essere una scintilla che
comincia ad illuminare una strada ancora troppo in ombra.
VEDIAMOCI, QUINDI, VENERDI' 21 AL TRIBUNALE
(ang. c.so Italia), CHI PUO' PORTASSE CARTELLI!
Concetta Musio per le
lavoratrici, disoccupate del MFPR di Taranto
mfpr.naz@gmail.com
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