sabato 8 giugno 2013

Non c'è sabato e domenica per gli operai appalto ENI

Anche oggi sabato e domenica continua lo sciopero compatto dell'appalto ENI, con i blocchi della portineria "varco 3" dove entrano gli operai dell'appalto, e davanti all'ingresso principale dell'ENI. Blocchi che già da lunedì saranno estesi e induriti.
Ieri l'incontro tra le Rsu aziendali e la nuova ditta che ha avuto l'appalto ex De Pasquale è finita con un nulla di fatto. La ditta ha detto NO all'assunzione dei 24 operai già in forza alla De Pasquale.

La lotta quindi continua e si fa più dura ed estesa. E continua a unire tutti i lavoratori dell'appalto.
Occorre un accordo per tutte le ditte, che tuteli la continuità lavorativa e dei diritti salariali e normativi di tutti gli operai.
In questa vertenza è chiamata in causa l'ENI.
La gestione frammentata dell'appalto senza tutela dei diritti dei lavoratori, oltre che far comodo alle ditte che possono assumere personale ex novo, con meno diritti e a salari più bassi, fa comodo all'ENI per fare
appalti al massimo ribasso, i cui effetti, come si vede, vengono scaricati sui lavoratori, e non avere a che fare con una forza contrattuale dei lavoratori significativa.

LO SCIOPERO E I BLOCCHI SARANNO AD AOLTRANZA FINO A RISULTATI CONCRETI.
SE NON VI SARANNO RISPOSTE POSITIVE L'ENI ne subirà le conseguenze in termini di azioni di lotta più incisive e anche la città sarà investita.

Chiediamo alle RSU dell'ENI di rendere concreta la solidarietà con i lavoratori in lotta dell'appalto, in particolare organizzando un'assemblea dei lavoratori ENI insieme agli operai dell'appalto, nei presidi che si stanno tenendo per chiedere con forza insieme all'ENI un incongtro che finora nega.
Nello stesso tempo lo slai cobas  denuncia tutto quello di illegale che succede all'interno di questo stabilimento: ricatti verso i lavoratori dell'appalto per fare lavori pericolosi di notte con la promessa
di qualche premio; applicazione non corretta dei livelli contrattuali; straordinari a volte occultati sotto altre voci; sottorganico in alcune lavorazioni a rischio; irregolarità fiscali; ecc.

Infine, a fronte del silenzio grave che sia della Direzione del Lavoro (che è obbligata a dar seguito immediato ad una richiesta di convocazione delle parti), sia del Prefetto alla richiesta di convocazione di un Tavolo, nonostante siamo in presenza di palese irregolarità contrattuali e di non rispetto dell'accordo di garanzia nel cambio di appalto sottoscritto tra OO.SS e Eni anni fa, nella prossima settimana una delegazione di operai slai cobas andrà direttamente presso queste Istituzioni per chiedere che facciano la loro parte e il loro dovere per far rispettare i diritti dei lavoratori e gli accordi sottoscritti.

SLAI COBAS per il sindacato di classe
per informazioni immediate contattare 3403249863 (Galasso Salvatore)
TA. 8.6.13

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