martedì 18 giugno 2013

Riva il gigante capitalista dai piedi di argilla - premessa


dove sono i soldi di RIVA?
quali sono le dimensioni dell’impero RIVA?

Una prima analisi dettagliata per conoscere e lottare                    

lavoro a cura di Margherita Calderazzi

Pubblichiamo a puntate questo lavoro.

PREMESSA
L'ultimo spezzone di indagine, che ha portato al sequestro di 1 miliardo di euro da parte della GdF di Milano, mette in luce la natura dell’impero Riva, le sue operazioni all’insegna di “prendi i profitti e nascondili”. Operazioni che sono continuate, forse ancora più alla grande, con oscure manovre societarie, anche in questi mesi per sottrarre patrimonio e profitti all’inchiesta in corso per disastro ambientale e a una vera messa a norma dell’azienda.
Questo sta avvenendo all’ombra di uno Stato e di governi che hanno puntato e puntano a tutelare gli interessi di Riva, e dimostra che la linea di Riva è stata quella, almeno fino all’altro giorno, di portare avanti una ristrutturazione per tenersi al massimo il nocciolo duro dell’Ilva e liberarsi del resto, per continuare a gestire proprietà e profitti.

L’analisi che in questo scritto facciamo del gruppo Riva mostra come tutto questo è avvenuto, per dare agli operai Ilva e al movimento di lotta per la salute contro l’inquinamento armi di analisi effettive e non denunce generiche, perché si ragioni con la propria testa, da un punto di vista di classe;
per mostrare, attraverso la famiglia Riva, il funzionamento proprio di tutto il sistema capitalista e imperialista e far comprendere che l’azione di Riva è pienamente interna a questo sistema e niente affatto una questione di “particolare padrone cattivo”, di “questione Taranto”, ecc., come politici, ambientalisti e liberi e pensanti dicono.
Senza, quindi, linea e lotta politica, sociale anticapitalista, senza analisi anticapitalista (marxista) non si può, sull’immediato, difendere lavoro e salute e puntare realmente a un futuro diverso e migliore per gli operai e le masse popolari.

Riva ha agito e agisce non solo violando le leggi, contando per questo sulla complicità/collusione delle Istituzioni locali (vedi arresti a Taranto) e regionali, dei partiti, dei vertici sindacali, come di esponenti della Digos (vedi De Michele), della “benedizione” compiacente dei vertici della Chiesa; ma anche sulla base e l’osservanza delle stesse leggi del sistema attuale, di Stato e governi, fatte per difendere i profitti dei padroni. La stessa magistratura, fino alle inchieste in corso, ben poco aveva fatto contro il potere di Riva.
Senza, quindi, rovesciare questi governi e questo Stato non si può cambiare la situazione, perché solo con il potere operaio è possibile realmente cambiare la realtà.
Senza sindacato di classe gli operai non hanno una organizzazione di massa per difendersi e contrastare l’azione in corso di Riva e pesare sugli avvenimenti del prossimo futuro.
Senza politica di classe, partito di classe, gli operai non hanno un’organizzazione e una guida per rovesciare tutto il potere economico, politico dei padroni e costruire un futuro nelle proprie mani al servizio degli interessi della maggioranza delle masse popolari.
(continua)

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