Innanzitutto NON E' VERO che si sta applicando la clausola sociale di
salvaguardia, perchè clausola significa che in caso di cambio di appalto la
nuova azienda subentrante è obbligata ad assumere i lavoratori della precedente
azienda.
Qui invece si fissa un generico "bacino" dal quale attingere secondo le
necessità delle aziende subentranti. Questo vuol dire innanzituttio che ne viene
assunta una parte soltanto degli operai licenziati. Inoltre questo sistema dei
colloqui individuale non è trasparente, e si presta a manovre discriminatorie di
tipo aziendale e sindacale, e comporterà sicuramente il mancato rispetto dei
livelli e diritti acquisiti dagli operai.
Non è vero che è per questo che si sono fatti circa 10 giorni di sciopero e
di presidi/blocchi di tutti gli operai dell'appalto.
E questo tipo di accordo è la vera ragione per cui si è voluto tenere fuori
lo Slai cobas che tutela lavoro e diritti dei lavoratori.
I lavoratori, quindi, si trovano ad accettare questa situazione
obiettivamente sotto ricatto e pressione e quindi non possono fare una scelta
libera circa la lotta e i risultati di essa.
Per questo lo slai cobas fa appello ai lavoratori a ragionare veramente con
la propria testa e a trovare le condizioni per cercare di migliorare.
In ogni caso se dopo il 27 giugno rimarranno fuori dal lavoro senza
garanzie i lavoratori, lo slai cobas promuoverà anche da solo la ripresa della
lotta e impugnerà anche legalmente questi accordi.
Nessuno pensasse di intimidirci e minacciarci! Il diritto al lavoro e i
diritti per tutti non sono merce di scambio.
Ma questo accordo non lo accettiamo anche per un'altra ragione. Il Prefetto
e la Confindustria non solo hanno sostenuto ion questa vertenza innanzitutto
l'Eni, ma vogliono fare di più. In un articolo apparso sulla stampa Berrettini
della Fim-Cisl dice: "questa doverbbe essere la strada da imboccare per tutti
gli appalti. Dalla Raffineria all'arsenale, dall'Ilva alle altre realtà
industriali del territorio". Quindi si vuole far saltare sostanzialmente
l'applicazione rigida della clausola sociale per tutte le ditte dell'appalto,
trasformando in generici "bacini" da cui attingere, in maniera graduale, con
tutto quello che significa sui criteri... il diritto invece ad un passaggio
diretto e immediato dei lavoratori.
Lo Slai cobas non ci sta! E inviterà tutti i lavoratori degli appalti
industriali delle fabbriche della nostra provincia a respoingere questa logica.
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