05/06/2013
Ci vuole davvero una bella faccia tosta da
parte dei padroni dell’acciaio nella persona del presidente di
Federacciai a sostenere che il decreto del Governo sull’ILVA costituisca
un esproprio e un attacco al diritto di proprietà e che da ieri ‘tutte
le fabbriche con più di 200 dipendenti rischiano si essere commissariate
soltanto per contestazioni di violazione di norme ambientali effettuata
da un PM inaudita altera parte’.
Provi ad andare a sostenere quel soltanto al quartiere Tamburi o in casa di uno dei tanti morti sul lavoro all’ILVA!
Letta e la sua variegata compagine governativa hanno
affidato al Super Commissario Enrico Bondi il compito di ‘risolvere
l’emergenza garantendo continuità industriale e bonifiche ambientali’!
Che è come affidare il gregge ai lupi, visto che lo
stesso Bondi è stato fino a due settimane fa l’amministratore delegato
della società per conto dei RIVA.
Insomma si sono ripresi la gestione della fabbrica e
i soldi che la magistratura tarantina, oltre 10 miliardi, aveva
bloccato sottraendoli alla disponibilità dei Riva e contro cui lo stesso
Bondi aveva fatto ricorso!
Il commissariamento ha la durata di 12 mesi
rinnovabili fino a 36, dopo di che la fabbrica tornerà nella
disponibilità di questa famiglia di squali criminali che sulla pelle di
centinaia e centinaia di lavoratori, morti dentro lo stabilimento a
causa della totale indifferenza dei Riva per la sicurezza e fuori a
causa dell’inquinamento, hanno costruito un impero di cui neppure si
conoscono le dimensioni esatte visto il proliferare di società con sedi
legali in paesi offshore, al fine di evadere le tasse e portare al
sicuro il malloppo.
E’ uno scandalo che l’ILVA non sia stata
nazionalizzata, è uno scandalo che nessuno vada seriamente a vedere in
quali condizioni di insicurezza si continui a lavorare lì dentro, è uno
scandalo che nessuno dia ascolto ai più esperti di tutti: coloro i
quali ci lavorano.
E ci fanno veramente schifo le dichiarazioni di
Clini, il Ministro dell’Ambiente del governo Monti, il quale ha il
coraggio di affermare che senza la magistratura la bonifica sarebbe
cominciata prima, quando gli stessi esperti del ministero, incaricati di
seguire le disposizioni dell’Aia da lui stesso rilasciata nell’ottobre
del 2012, hanno dovuto riconoscere che i Riva non l’hanno mai neppure
cominciata ad applicare!
Ma lui quand’era ministro “non ha rilevato alcun ritardo tale da giustificare il commissariamento”!
Dovremmo assegnarli la Palma d’Oro della faccia
tosta, se la cosa non fosse troppo sera per poterci scherzare sopra,
specie in un paese come il nostro dove le aziende si possono permettere
di ammazzare i lavoratori e i loro più stretti familiari per più di 80
anni, come nel caso dell’Eternit, senza per questo pagare più di tanto.
Importantissima senza alcun dubbio la condanna a 18
anni del magnate svizzero Schmidheiny per aver distrutto tre generazioni
di abitanti a Casale Monferrato, Cavagnolo, Bagnoli e Rubiera, che un
coraggiosissimo pubblico ministero ha portato a processo.
Ma quante altre Eternit abbiamo in Italia che non vengono portare alla luce e perseguite da nessuno?
Nella stessa ILVA, all’Acciaieria 2 c’è un carro ponte pieno di amianto che, muovendosi, lo spande in giro.
Altro che attacco alla proprietà privata, è giunto
il momento di dire veramente basta ad un capitalismo che si nutre di
vite umane senza colpo ferire e a cui non ormai basta neppure lo
sfruttamento più brutale.
La via di una vera crescita non può più essere
disgiunta dalla salvaguardia dell’ambiente e della salute di cittadini e
lavoratori!
Nessun commento:
Posta un commento