ArcelorMittal non rispetta le misure di tutela di salute in fabbrica e non è in grado di osservare le misure di prevenzione sanitaria indicate dal governo.
Per cui lo Slai cobas per il sindacato di classe invita i lavoratori a scioperare e a pretendere ogni azione di tutela. In merito alla congrua riduzione del personale all'interno della fabbrica, lo Slai cobas chiede, e lo devono pretendere anche tutti i sindacati, che tali giornate di assenza vengono retribuite al 100%, anche per evitare che AM usi questa emergenza per mettere più lavoratori in cig e non farli rientrare una volta finita l'emergenza.
Noi non siamo per dichiarare scioperi a tempo indeterminato per due motivi:
uno perchè vogliamo ottenere dagli scioperi dei risultati concreti - E LI VOGLIAMO SUBITO!
senza dare alibi all'azienda;
secondo, perchè si trasformano i lavoratori in gente che sta a casa e non in gente che sta in lotta.
In ossequio alle libertà sindacali e di sciopero, inviolabili, anche in tempo di coronavirus, lo Slai cobas per il sindacato di classe sarà alle portinerie di AM nella giornata di lunedì.
PS. Non condividiamo l'attesismo di Fiom e Uilm che invece di rivolgersi all'azienda si rivolgono alla Prefettura e alle Istituzioni
Dalle dichiarazioni di Usb e Fim, dalla stampa: "...L’azienda
continua in maniera irresponsabile ed unilaterale a non considerare la
congrua riduzione della presenza del personale all’interno dello
stabilimento, in subordine sia alla mancanza di dispositivi di
protezione individuale (come le mascherine), sia alle carenze di
adeguate contromisure organizzative (autobus, refettori, mense e
spogliatoi) finalizzate al contenimento di diffusione del Covid 19.
Crediamo che in una fase altamente drammatica come quella che il paese
sta attraversando, non si possa attendere rispetto alla salute dei
lavoratori che rappresentiamo, lasciandola nelle mani di imprese
irresponsabili». Fim e Usb per questo hanno proclamato uno sciopero,
esteso all'appalto e all'indotto, a partire dalle 7 di domani fino alle
23 del prossimo 22 marzo..."
L'azienda risponde respingendo soltanto: «Riteniamo, tramite le misure
adottate, di avere creato le condizioni per consentire lo svolgimento
della attività lavorativa sia da parte dei nostri dipendenti sia da
parte dei dipendenti e dei collaboratori delle aziende nostre fornitrici
e le nostre appaltatrici, in modo conforme alle disposizioni di legge.
Di conseguenza respingiamo fermamente tutte le accuse ed i rilievi mossi
al riguardo nei confronti della nostra società». Lo scrive Arturo
Ferrucci, direttore delle Risorse Umane di ArcelorMittal Italia.
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