martedì 24 marzo 2020

Gli asili e il suo personale da sempre sono considerati servizi al minimo, e in condizioni normative e contrattuali vergognose - Ora l'ultimo passaggio...

Riportiamo il comunicato stampa del Comitato Nidi Comunali Taranto:  “Appena qualche giorno fa (il 18 marzo)  il vice sindaco aveva annunciato trionfante alla  stampa che la giunta comunale avrebbe avviato un concorso  per l’assunzione di  5  nuove educatrici da assegnare agli asili nido comunali, definiti  “un servizio di eccellenza per la città”.
Passate soltanto  24 ore,  viene reso noto il provvedimento adottato dalla stessa giunta per
l’affidamento a terzi di ben 2 degli 8 asili nido a gestione diretta comunale, e del Baby Club già in affidamento.
Nella stessa delibera di Giunta si sottolinea che l’affidamento avrà la durata di un anno o al massimo due, in attesa dell’espletamento dei concorsi per assumere non soltanto tutto il personale occorrente per quei due asili nido, ma anche, forse, per il Baby Club, già dato in gestione “temporaneamente” dalla passata amministrazione almeno 4 anni fa.
Avremmo molto da discutere sulle rassicurazioni che ci vengono dal Palazzo, visto che sino ad ora possiamo solo registrare il fatto che c’era stato, prima delle elezioni,  un impegno del Sindaco a mantenere la gestione diretta  comunale, ampiamente disatteso dai fatti.
Non è avvenuta l’assunzione di nuovo personale,  per compensare le carenze che già si erano create da almeno un lustro (che avevano già portato  alla gestione in affido del Baby Club) di  coordinatrici, educatrici e cuochi. Questo ha significato ridurre silenziosamente il servizio all’utenza, prendendo meno bambini. Ma anche scaricare il peso del sovraccarico sul personale residuo in servizio.
A fronte delle carenze numericamente e qualitativamente importanti di personale, l’amministrazione ha risposto elaborando piani del fabbisogno triennali nei quali sono stati inseriti numeri irrisori di poche unità da mettere a concorso  per gli asili nido...

L’impegno non è stato mantenuto neanche a proposito di una nuova graduatoria necessaria per le supplenze  delle educatrici...
Ma un altro  impegno non è stato mantenuto (e questo sembra davvero un paradosso) nel completare i lavori  di adeguamento alle norme delle strutture, da cui la non avvenuta inclusione dei nostri asili nido nel catalogo regionale dei servizi educativi autorizzati.
Questo  avrebbe consentito di accedere ai cospicui finanziamenti del d.l. 65 (attuativo della l.107/15) previsti per i comuni che hanno in gestione diretta i servizi educativi per l’infanzia, da impiegare per il restauro e le ristrutturazioni delle sedi,  rinnovare gli arredi e le attrezzature, attuare la formazione e l’aggiornamento permanente in servizio delle educatrici...
La scelta di  dare in affido a terzi, due degli asili nido comunali attualmente attivi, non era, come si vorrebbe far credere, obbligata. Altre soluzioni (concorsi urgenti per il turn over di quota 100, contratti a tempo determinato, graduatoria delle supplenze, internalizzazione del precariato dei servizi integrativi)  avrebbero potuto essere ricercate.

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