Le organizzaizoni sindacali Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno incontrato ierii la Direzione di ArcelorMittal Italia in merito alle fermate già previste degli impianti dell’area a caldo AFO/2 e Acciaieria 1 ,nell’ambito delle misure di contenimento dei rischi di contagio da Coronavirus.

E’ stato effettuato l’abbassamento di carico onde evitare ripercussioni tecniche e shock termici, ma senza effettuare il colaggio della salamandra e il conseguente fermo di AFO/2, pertanto, il personale del campo di colata pari a 56 unità, a far data dal 20 marzo, è stato collocato in cassa integrazione. Gli scambiatori di calore Cowper verranno comunque alimentati per non deteriorare irrimediabilmente gli impianti.
Mentre per alcune attività necessarie alla salvaguardia degli impianti è previsto un presidio a 21 turni. Le figure professionali coinvolte sono le seguenti: addetto cabina – addetto raffreddamento/caricatore – capo turno.
La Fiom Cgil ha chiesto “informazioni in merito alla possibilità di una eventuale anticipazione dei lavori previsti dalla fermata programmata ad aprile e agli interventi previsti dalle prescrizioni imposte dalla magistratura sull’impianto AFO/2. L’azienda ha annunciato che lì dove possibile, interverrà con le attività previste, oltre alla manutenzione, comprese lo shotcrete“.
In riferimento alla fermata dell’impianto Acciaieria/1, l’azienda ha comunicato che la fermata prevede “un numero complessivo di lavoratori che dovrà fermarsi e usufruirà della cassa integrazione dopo lo smaltimento ferie è pari a 521. Fino a mercoledì rimarrà in turnazione il personale di comandata e successivamente sarò programmato un presidio con 1 Capo Turno e 1 Capo Squadra – pronto intervento elettrico”. Oggi dunque vengono fermati anche gli impianti dell’Acciaieria 1.
Altri 15 operai saranno dislocati in Acciaieria 2 per alcune postazioni scoperte e nel tempo, in caso di necessità, sarà coinvolto ulteriore personale. Con la fermata dell’Acciaieria 1 lo stabilimento passa dalle 48 colate giornaliere a circa 30 colate. L’Acciaieria 2 lavorerà come previsto con tre convertitori.
I servizi Acciaieria Sac continueranno a lavorare per entrambi gli impianti (Acciaieria 1e 2), in percentuale ruoteranno a parità di mansione e formazione/informazione effettuata. Rimarranno invece inalterati gli organici dell’impianto Irf e Grf.

Nonostante ciò, sindacati Fim, Fiom, Uilm e Usb “ritengono necessario ridurre ulteriormente al massimo la presenza dei lavoratori diretti e dell’appalto, ciò è possibile solo con marcia al minimo tecnico in assetto di comandata, per scongiurare il serio rischio di una esplosione dei contagi. Di essenziale in questa vicenda – proseguono – consideriamo solo e soltanto la salute dei lavoratori diretti e dell’appalto. Considerata la mancanza di sostanziali risposte a seguito dell’incontro odierno con i vertici di Arcelor Mittal, le organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente al prefetto della città jonica”.