sabato 7 marzo 2020

Le lavoratrici da tutt'Italia dicono: Lo sciopero e la lotta delle donne non si tocca! - anche a Taranto - Domani esce il foglio speciale del Mfpr

Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha confermato a livello nazionale lo sciopero delle donne del 9 marzo, respingendo l'"invito" della Commissione Garanzia Sciopero a revocarlo - cosa che invece hanno fatto tutti gli altri sindacati di base che insieme allo Slai cobas sc lo avevano indetto.
A Taranto, oltre lo sciopero
- intervento 8 marzo ore 10 all'Auchan per portare la solidarietà alle lavoratrici che in 70 rischiano di perdere il lavoro
- presidio 9 marzo dalle 18 alle 20 in via Di Palma di fronte ad Oviesse

Non possiamo permettere alla CGS, al governo, ai Ministeri di usare una seria emergenza sanitaria (per cui il governo oltre chiusure e divieti, sta facendo molto poco, anche verso le lavoratrici e lavoratori, in particolare quelli attualmente ipersfruttati della sanità) per creare "terrorismo", un pericoloso precedente di attacco al diritto di sciopero e alla condizione delle donne - che anche quest'anno muoiono più di femminicidi, sfruttamento e infortuni sul lavoro, di stress e malattie per tutto il lavoro domestico, di cura, scaricato sempre su di loro che di coronavirus.
Non siamo d'accordo con il governo che di fatto sta dicendo: "tutto chiuso, tutti in casa" (proprio quello che le donne non vogliono, perchè significa oppressione, fatica, dipendenza e a volte morte), ecc; una situazione che rischia di peggiorare anche in futuro la nostra condizione e quella in generale delle masse popolari.
Inoltre con le scuole schiuse in tutt'Italia significa scaricare ancora di più sulle donne il peso della famiglia e anche spesso perdita di salario o lavoro.
Occorre una disobbedienza civile! Se non fanno questo i sindacati di base a fronte di aperte violazioni dei diritti sindacali e di sciopero, si comportano come i sindacati confederali che piegandosi alle "ragioni del sistema" sono diventati loro parte del "sistema".
Anche Nonunadimeno nazionale, si è subito adeguata al divieto di sciopero. Non ha voluto rappresentare la necessaria alterità del movimento delle donne che rompe i divieti. Le piazze e lo "sciopero" del lavoro riproduttivo non possono chiaramente sostituire la sfida, la rottura, l'impatto che ha lo sciopero sui posti di lavoro. può bastare al femminismo piccolo borghese, ma non al movimento delle donne proletarie che sono la maggioranza.

Il divieto della CGS è gravissimo. E' la prima volta nella storia della Repubblica che viene bloccato uno sciopero a livello nazionale! Mentre non è certo la prima volta che vi sono "avvenimenti eccezionali di particolare gravità o di calamità naturale". Se ci tolgono, ora con la questione del coronavirus, domani con un'altra "emergenza", il diritto di sciopero, siamo con tutte e due i piedi nel moderno fascismo.
Siamo al paradosso, in tante realtà lavorative le lavoratrici sono costrette a continuare a lavorare anche più di prima (vedi proprio settore sanitario, pulizie, personale Ata nelle scuole, nel commercio, ecc.) e invece non possono scioperare!
D'altra parte lo sciopero è un diritto individuale che non può essere cancellato o subordinato ad altri diritti altrettanto fondamentali.
Sono soprattutto le operaie, le lavoratrici più sfruttate, dalla Necta, alla Brembo di Bergamo, dalla Electrolux di Forlì alla precarie di Palermo, al personale della scuola, ecc. che dicono: NOi non ci stiamo! Noi scioperiamo!
D'altra parte non è vero che le masse sono solo "terrorizzate"; se si parla ingiro, la maggiorparte delle masse sono indignate, arrabbiate per divieti del governo che non servono realmente. 

Scendiamo quindi in piazza. Altrimenti per esempio a Taranto, daremmo ragione ai fascisti dell'Ugl che tra i lav. ex Pasquinelli dicono che l'8 marzo, il 1° maggio sono "puttanate"... In realtà, se si piega la testa, se non si ha la dignità come lavoratrici di lottare, padroni, comune, governo faranno ancora peggio. Così non si difende un lavoro vero e condizioni di lavoro, ma si dice di accettare le briciole e i ricatti. Noi dello Slai cobas non lo possiamo e dobbiamo accettare.
Quando vi è un attacco a diritti fondamentali (come diritto di sciopero, diritti umani dei migranti, ecc.), quando appare l’ombra nera del fascismo, insieme alla denuncia politica dobbiamo fare delle giuste AZIONI! Noi dobbiamo essere l'alternativa, portare chiarezza e coraggio.

DA TUTTA ITALIA, DA TANTI POSTI DI LAVORO, TANTE DONNE STANNO MANDANDO MESSAGGI IN MAGGIORANZA A SOSTEGNO DELLO SCIOPERO DELLE DONNE.

L'8 MARZO USCIRA' IL FOGLIO DEL MFPR CHE RIPORTERA' GRAN PARTE DI QUESTI BEI MESSAGGI.

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