Cementir, Provincia e Regione contro la chiusura
ARQUATA SCRIVIA - Anche la Provincia e la Regione chiedono alla Cementir
di rivedere la decisione di chiudere il cementificio di Arquata
Scrivia. Paolo Filippi, presidente dell'amministrazione provinciale, e
l'assessore regionale Riccardo Molinari era presenti mercoledì 24 luglio,
insieme al sindaco di Arquata Paolo Spineto e ai sindacati, al nuovo incontro
del tavolo provinciale sulla vicenda Cementir che si è svolto ad Alessandria, a
palazzo Ghilini. Presenti i rappresentanti della proprietà, che hanno ribadito i
motivi che hanno portato all'avvio della procedura di mobilità per tutti i 72
dipendenti.
Le organizzazioni sindacali (Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil) hanno ribadito la loro contrarietà alla decisione aziendale, “pur in presenza di oggettive situazioni di difficoltà sia di mercato che di specifico andamento del sito piemontese in ragione dell'assenza di una cava di calcare di proprietà”. Filippi e Molinari hanno anche illustrato i possibili percorsi di sostegno all'eventuale mantenimento della presenza Cementir sul territorio, “sulla scorta – dicono i sindacati - in particolare della strumentazione derivante dalla Legge Regionale 4 del 2011 in relazione al Terzo Valico”. Piena disponibilità in tal senso anche dal sindaco di Arquata
“L'azienda – dicono ancora i sindacati -, pur ribadendo la necessità di andare avanti con la procedura avviata, ha però sottolineato la propria disponibilità a continuare il confronto e verificare, in caso di concreti elementi di novità nel senso indicato dalle istituzioni, la possibilità di modificare la propria posizione con un conseguente mantenimento di una presenza industriale sul territorio. A tal fine nei prossimi giorni si intensificheranno i confronti anche con il coinvolgimento degli assessori regionali Bonino e Porchietto”.
Le segreterie provinciali dei sindacati “considerano positivamente l'attuale evolversi del tavolo, ma ritengono che visti i tempi molto stretti ribaditi dalla Cementir (entro fine agosto) non si possa assolutamente considerare depotenziata l'emergenza di questa crisi e si debba dare ai lavoratori una risposta che garantisca il futuro attraverso la conservazione della presenza dell'azienda sul territorio e con l'utilizzo di strumenti alternativi ai licenziamenti”.
Le organizzazioni sindacali (Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil) hanno ribadito la loro contrarietà alla decisione aziendale, “pur in presenza di oggettive situazioni di difficoltà sia di mercato che di specifico andamento del sito piemontese in ragione dell'assenza di una cava di calcare di proprietà”. Filippi e Molinari hanno anche illustrato i possibili percorsi di sostegno all'eventuale mantenimento della presenza Cementir sul territorio, “sulla scorta – dicono i sindacati - in particolare della strumentazione derivante dalla Legge Regionale 4 del 2011 in relazione al Terzo Valico”. Piena disponibilità in tal senso anche dal sindaco di Arquata
“L'azienda – dicono ancora i sindacati -, pur ribadendo la necessità di andare avanti con la procedura avviata, ha però sottolineato la propria disponibilità a continuare il confronto e verificare, in caso di concreti elementi di novità nel senso indicato dalle istituzioni, la possibilità di modificare la propria posizione con un conseguente mantenimento di una presenza industriale sul territorio. A tal fine nei prossimi giorni si intensificheranno i confronti anche con il coinvolgimento degli assessori regionali Bonino e Porchietto”.
Le segreterie provinciali dei sindacati “considerano positivamente l'attuale evolversi del tavolo, ma ritengono che visti i tempi molto stretti ribaditi dalla Cementir (entro fine agosto) non si possa assolutamente considerare depotenziata l'emergenza di questa crisi e si debba dare ai lavoratori una risposta che garantisca il futuro attraverso la conservazione della presenza dell'azienda sul territorio e con l'utilizzo di strumenti alternativi ai licenziamenti”.
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