In Puglia ora - dopo ormai anni - viene fuori che c'è il record di pale eoliche, nel foggiano, dove "si contano 689 "ventilatori", vi sono realtà come Sant'Agata in cui vi sono addirittura 1 per ogni 19 abitanti.
La maggiorparte viene istallata senza necessità di richiedere l'autorizzazione (perchè non prevista fino a un megawatt di potenza), pur avendo "lauti finanziamenti statali".
La loro quantità sta diventando una devastazione di intere zone - che erano prima appunto verdi... - ma un grande profitto per le aziende: "i progetti "verdi" che vorrebbero vedere la luce da queste parti, corrispondono a una cifra astronomica: 74 miliardi di euro" (da Repubblica del 20.7.13).
Nello stesso tempo la loro concentrazione, e il non rispetto delle norme di tutela ambientale con cui in maniera selvaggia vengono installate, non dà affatto garanzia circa le ricadute sulla salute degli abitanti delle zone - altro che "economia pulita"!
Per non parlare che proprio in Puglia sono emerse varie situazioni di sfruttamento altrettanto selvaggio degli operai che vi lavorano, a volte immigrati costretti a lavorare a nero o a pochi soldi e cacciati quando alzano la testa...
Certi ambientalisti che, a Taranto, si riempiono la bocca di economia alternativa, cosa hanno da dire su questo?
In questo sistema, o produci acciaio, o produci energia, per i padroni lo scopo è uno solo: profitti"! Sulla pelle degli operai, sulla salute loro e della gente, e sul rispetto dei diritti delle popolazioni.
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