TARANTO
- La legge sulla bonifica dell'area di Taranto è stata già approvata
dal Parlamento da diversi giorni, c'è uno stanziamento di 336 milioni
che attende d'essere utilizzato, ci sarebbero altri 140 milioni, per ora
«congelati» da Fintecna in titoli pubblici, che potrebbero aumentare il
plafond della legge - visto che sono stati messi da parte da Fintecna,
subentrata all'Iri in liquidazione, proprio per la questione ambientale
dell'Ilva -, ma non è stato ancora nominato il commissario straordinario
che deve provvedere agli interventi. Lo segnala in una nota il deputato
del Pd, Ludovico Vico. «Una fase delicata e per certi versi di grande
allarme sociale, economico e sanitario avrebbe meritato tempi più celeri
da parte del Governo nella nomina del commissario straordinario
chiamato ad attuare il risanamento ambientale e la riqualificazione del
territorio attraverso il programma di bonifiche previsto dal decreto
legge per Taranto» denuncia Vico, per il quale, a questo punto, «non
sono accettabili ulteriori ritardi». Rifacendo la cronistoria che ha portato, il 3 agosto scorso, al varo del decreto per la bonifica di Taranto da parte del Governo e alla sua successiva conversione in legge, Vico rileva come quel decreto «doveva condurre a tempi certi e iter veloci rispetto al programma di bonifiche. Il commissario straordinario è figura indispensabile affinché questo processo urgente e improrogabile abbia inizio» continua il deputato Pd, il quale «non si spiega questo inutile temporeggiare. L’indicazione da parte del Governo sarebbe dovuta arrivare immediatamente. L’iter del decreto legge - sottolinea Vico - è stato veloce e assunto come urgenza da tutto il Parlamento». Per questo, aggiunge il parlamentare, «quei 336 milioni di euro (329 pubblici e 7,2 privati) vanno spesi con urgenza e il commissario va indicato subito al fine di avviare la riqualificazione produttiva, ambientale e infrastrutturale complementare alla bonifica, alla salvaguardia della salute e al mantenimento e potenziamento dei livelli occupazionali ». Da rilevare che sia il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che quello dell’Ambiente, Corrado Clini, più volte hanno annunciato come imminente la nomina del commissario. Cosa che però non è avvenuta. Mesi addietro era stata paventata l’ipotesi che potesse essere il presidente della Regione, Nichi Vendola, il commissario della bonifica di Taranto, poi quest’ipotesi sembra essere venuta meno anche perchè da Taranto si sono levate voci contrarie e la maggioranza che governa l’amministrazione comunale ha candidato il sindaco Ezio Stefàno a commissario. Infine, commissario a parte, resta sempre da sciogliere il nodo dei 140 milioni, soldi che Fintecna, che ha assorbito l’Iri in liquidazione, ha congelato in titoli pubblici a fronte del contenzioso ambientale mosso da Riva dopo la privatizzazione dell’Ilva. |
giovedì 18 luglio 2013
«I soldi per la bonifica dell'Ilva restano sulla carta»
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