sabato 27 luglio 2013

Emilio e Nicola Riva assassini liberi... La libertà di continuare a gestire la fabbrica per interposta persona - il lurido Bondi - gliela hanno già concessa lo Stato, il governo, il Parlamento, i sindacati confederali

Ilva, un anno dopo gli arresti
tornano liberi Emilio e Nicola Riva

Scaduti i termini di custodia cautelare ai domiciliari per disastro ambientale: i due sono in Lombardia e oggi gli sarà notificata la revoca

Liberi, per scadenza dei termini, dopo un anno di arresti domiciliari. Emilio Riva, presidente dell'omonimo gruppo industriale e già presidente dell'Ilva, e il figlio Nicola, anch'egli già presidente dell'Ilva, lasciano oggi il regime detentivo al quale sono stati costretti dal 26 luglio 2012 con l'ordinanza del gip di Taranto, Patrizia Todisco, nell'ambito dell'inchiesta "Ambiente Svenduto". Per loro, la pesante accusa di disastro ambientale. Sarà oggi la Polizia penitenziaria a notificare ai due Riva, in Lombardia dove risiedono, la revoca della misura cautelare.

Emilio Riva e il figlio Nicola furono arrestati insieme ad altre sei persone il 26 luglio 2012, queste ultime responsabili e dirigenti degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto. Quelli ritenuti inquinanti dal gip Patrizia Todisco. Ma mentre i dirigenti furono rimessi in libertà dal Tribunale del riesame ai primi di agosto su istanza degli avvocati, i due Riva, invece, hanno sempre visto negarsi in quest'anno trascorso la revoca degli arresti. Verso di loro, un no ripetuto: del gip, del Tribunale del Riesame e della Corte di Cassazione, quest'ultima per due volte. Emilio Riva aveva lasciato la presidenza dell'Ilva oltre un anno prima che esplodesse l'inchiesta sull'Ilva e gli era subentrato il figlio Nicola. Quest'ultimo è stato presidente sino ai primi di luglio 2012, quando già i provvedimenti della magistratura erano nell'aria e l'inchiesta  in una fase molto avanzata essendoci stato l'incidente probatorio con le perizie sui danni dell'inquinamento dell'Ilva.

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