domenica 12 gennaio 2020

I lavoratori delle pulizie scuole statali in agitazione per l'internalizzazione ma contro la politica del governo che crea solo miseria e disoccupazione

La procedura per l'internalizzazione truffa che avrebbe dovuto stabilizzare 11.263 a fronte di lavoratori 16.000 lavoratori delle pulizie scuole statali, prosegue senza che il governo abbia dato risposte concrete sulla decurtazione salariale e la disoccupazione che sta per crearsi.

Mentre i sindacati confederali chiedono tavoli di concertazione che rimangono quasi sempre inascoltati
le ditte, preoccupate per la perdita dei loro profitti, li vogliono difendere dietro minaccia di procedere immediatamente ai licenziamenti collettivi.

Dall' incontro del Ministero del Lavoro con i sindacati e le ditte del 9 gennaio è emersa solo la certezza che il 70% dei lavoratori sarà assunto con un part-time di 18 ore settimanali con conseguente perdita salariale consistente.
Gli esclusi dalle graduatorie per mancanza dei requisiti sono circa 5.000 e perderanno l'unica fonte di sostentamento.

Le lavoratrici che sono la maggioranza e sono per lo più donne sole che devono farsi carico del mantenimento dei figli e spesso anche dei nipoti, sfruttate e pagate con salari già miseri, pagheranno doppiamente l'infame decreto voluto solo a fini di consenso dagli ingannapopolo 5Stelle che tanto hanno strillato contro i profitti delle ditte e che adesso invece vogliono loro fare cassa sulla pelle dei piu poveri e disagiati.

Il 21 gennaio è stato proclamato sciopero e manifestazioni nazionale a Roma dai sindacati confederali a cui lo Slai Cobas s.c. aderisce e invita  le lavoratrici e i lavoratori ad aderire massicciamente. MA SU CHIARI OBIETTIVI:
Noi chiediamo che l'internalizzazione sia per tutti e a salario pieno, senza nessuna riduzione d'orario; nessuno deve rimanere fuori!
Il lavoro e un salario dignitoso sono un diritto e noi lo pretendiamo!

Fiorella Masci
Rsa Slai cobas sc - Taranto

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