avevamo scritto
Operai,
nessuna illusione! Per gli operai sia dell'ArcelorMittal che
dell'appalto gli esuberi sono sempre dietro l'angolo
Dopo l'incontro tra
Regione, Comune di Taranto e la Morselli, si è rapidamente passati
dai toni "altisonanti" dei giorni scorsi di Emiliano e
Melucci ad "abbracci e clima disteso":
Il Governatore:
"Primo risultato importante. Mi auguro cambio di paradigma su
salute e tecnologia fabbrica... Io non potrò dimenticare questa
giornata, perché è la prima volta in quattro anni che accedo in
questi uffici della fabbrica... ringrazio sia l’ad Morselli e i
suoi uffici per l’accoglienza...”. Melucci: "Ricuciti
rapporti... Oggi in qualche modo abbiamo scoperto che le distanze
sugli obiettivi finali e sulle soluzioni che stiamo tutti quanti
ricercando sono meno ampie di quello che immaginavamo prima".
Ma nessuna illusione
vi può essere tra gli operai su ciò che li attende nel prossimo
futuro senza una lotta autonoma, seria e prolungata, su una propria
piattaforma!
I padroni grandi e
piccoli delle Ditte, usando e scaricando i loro problemi sui salari e
sul lavoro degli operai, hanno ottenuto; gli operai restano a
rischio.
Sui 5mila esuberi dei
lavoratori diretti - più a catena tanti altri per lavoratori appalto
e indotto - la Mittal non ha fatto finora alcun passo indietro, nè
negli incontri con Conte nè a livello locale.
E, al di là dei
ringraziamenti e del "clima ricucito" con la
Morselli, Governo, Istituzioni locali, al massimo tratteranno sui
numeri e su false "soluzioni" di ricollocazione sul
territorio.
Mentre per una
effettiva ambientalizzazione dentro la fabbrica e in città, per ora
si tratta solo di mere ipotesi e aleatori progetti, senza piani e
tempi concreti.
I sindacati confederali
che in questo periodo sembrano non avere alcuna voce in capitolo, e
giocano di rimessa, non presentano una vera piattaforma, proposte
concrete di salvaguardia del lavoro, dell'ambiente, su cui aprire una
lotta continua e prolungata.
L'Usb, da parte sua,
dopo aver firmato il famigerato accordo capestro del 6 settembre
2018, ora è passata armi e bagagli alla linea di "chiusura
della fabbrica", chiamando gli operai alla coda della piccola
borghesia ambientalista.
In queste condizioni,
vi potranno essere pure incontri di "cordialità e di
reciproca collaborazione", ma gli operai perderanno
comunque!
Nessuna illusione,
Nessuna attesa. I padroni e padroncini sono organizzati, gli
operai NO!
E questo il problema
più importante ora da affrontare e risolvere. Ci vuole
organizzazione e lotta di classe degli operai autonoma dai padroni e
dalla linea e andazzo sindacale.
A partire
dall'organizzazione di nuclei operai, delegati più coscienti -
indipendentemente dalla collocazione sindacale - che sia d'esempio e
sia da riferimento per la massa dei lavoratori, tuttora confusi e
sbandati.
NOI SIAMO PRONTI A
SOSTENERVI.
28.11.19
SLAI
COBAS per il sindacato di classe
Taranto
via Livio Andronico, 47 – 3475301704 - slaicobasta@gmail.com
– blog tarantocontro
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