mercoledì 15 gennaio 2020

Oggi alla portineria dell'appalto ArcelorMittal lo Slai cobas per il sindacato di classe ha ripreso denuncia e la necessità di riprendere la lotta contro gli esuberi che nell'appalto significheranno licenziamenti. Ma questa volta mobilitarsi autonomamente dai padroni delle ditte

Nell’appalto ArcelorMittal – la situazione non cambia anzi peggiora.
Bisogna riprendere la lotta

I padroni grandi e piccoli delle Ditte, usano scaricare i loro problemi sui salari e sul lavoro degli
operai, loro ottengono qualcosa e gli operai restano al palo o a rischio
Sugli esuberi dei lavoratori diretti la Mittal non ha fatto finora alcun passo indietro, nè negli incontri con Conte nè a livello locale. Si tratta a Roma sui numeri e su false "soluzioni" di ricollocazione sul territorio. Mentre per una effettiva ambientalizzazione dentro la fabbrica e in città, per ora si tratta solo di mere ipotesi e velleitari progetti, senza piani e tempi concreti.
I sindacati confederali che in questo periodo sembrano non avere alcuna voce in capitolo, e giocano dirimessa, non presentano una vera piattaforma, proposte concrete di salvaguardia del lavoro, dell'ambiente, In queste condizioni gli operai perderanno comunque!

...serve invece una lotta dura e prolungata che faccia male a padroni e governo; una lotta che unisca tutti, operai AM, operai Ilva As in cigs, operai dell'appalto. Questa lotta e questa unità si può costruire solo sulla base di una piattaforma alternativa a quella dei sindacati confederali, ma a fabbrica aperta come centro di aggregazione e di lotta.


SLAI COBAS per il sindacato di classe
via Livio Andronico, 47 TA – 347301704 – slaicobasta@gmail.com – leggi blog tarantocontro

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