Oggi a Prato si svolge una manifestazione importante contro la repressione delle lotte dei lavoratori, con l'applicazione dei decreti sicurezza di Salvini.
CHIAMIAMO ANCHE A TARANTO I LAVORATORI, I SINDACATI DI BASE, I DELEGATI AD ESPRIMERE SOLIDARIETA'
Dopo
i manganelli, le denunce, i fogli di via, che hanno sempre colpito le
lotte degli operai della logistica e gli attivisti dei sindacati di
base a Piacenza, come a Bergamo, a Torino come a Milano. A Prato
contro
la giusta, tenace coraggiosa lotta dei lavoratori c'è stato un
attacco con l'utilizzo, da parte del Questore, dei Decreti sulla
sicurezza Salvini-Di Maio, razzisti e liberticidi mantenuti finora
dal governo PD/M5Stelle, con cui 21 lavoratori in sciopero si sono
visti comminare 4 mila euro di multa per blocco stradale in un quadro
di norme che prevedono anche il carcere per i blocchi, le
occupazioni, per l'invasione di terreni o edifici, per criminalizzare
le lotte, intimidire, colpire duramente il diritto di sciopero.
Sappiamo
bene nelle lotte per il lavoro a Taranto, quanto siano insidiose
multe, denunce e persecuzioni poliziesche, arresti dei nostri
dirigenti, per scoraggiare lotta e partecipazione, per questo
valorizziamo e ci sentiamo parte di quello che succede a Prato
A
Prato al Questore ligio alla legge del padrone è andata male, voleva
fermare la lotta e invece ha creato un incendio, con
la scesa in campo di tanti a fianco dei lavoratori e fatto diventare
la questione Prato un anello della lotta generale proletaria,
democratica e popolare, un esempio da seguire là dove colpiscono i
lavoratori in lotta.
Per
questo il
coordinamento nazionale dello slai cobas per il sindacato di classe
aderisce a questa manifestazione, con iniziative di informazione e
solidarietà ovunque è presente nei posti di lavoro, da Bergamo a
Taranto, da Ravenna a Palermo, e con la partecipazione diretta.
IL VOLANTINO PORTATO DA TARANTO E DIFFUSO OGGI NELLA MANIFESTAZIONE DI PRATO
Ai
lavoratori e a tutte le organizzazioni presenti alla manifestazione
venga
la voce solidale degli operai e lavoratori di Taranto in lotta sul
fronte salute, sfruttamento, salario, diritti, lavoro.
Quella
che si combatte a Taranto è una battaglia nazionale per affermare
all’exIlva oggi ARCELOR/MITTAL - la più grande fabbrica del nostro
paese attualmente e una delle più grandi in Europa - che è sulla
base dell‘AUTONOMIA di classe degli operai - in una fabbrica aperta
e in lotta – che si può vincere LA BATTAGLIA GENERALE PER IL
LAVORO, LA SALUTE E SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO E SUL TERRITORIO!
La trattativa in
corso attualmente tra padroni/Governo/sindacati sull’ex Ilva di
Taranto ha lo scopo di creare una condizione ancor più favorevole
per i padroni indiani dell’ArcelorMittal e una penalizzazione
ancora più pesante, in termini di lavoro, condizioni di lavoro,
salute e sicurezza per gli operai e masse popolari a Taranto.
Il governo è
pronto ad aprire la borsa, intervenire direttamente e fare leggi
sempre e solo a favore di Mittal e di ogni altro padrone che voglia
prendere la fabbrica nelle sue mani.
Questo si traduce in
ogni caso in un nuovo piano di massiccia riduzione dei lavoratori,
corrispondente al taglio della produzione che Mittal per fronteggiare
la crisi di sovrapproduzione dell'acciaio.
Meno lavoratori
per più lavoro, più flessibilità e meno diritti e negli impianti
attuali, pericolosi oggi e per tutto il periodo di una eventuale
ambientalizzazione, ciò vuol dire un ulteriore attacco alla
sicurezza e alla salute dei lavoratori e delle masse popolari dei
quartieri inquinati.
Il governo promette
anche fumosi piani di investimenti in altri settori che però
producono vantaggi aiuti e profitti futuri solo per padroni locali
grandi e piccoli e aspiranti tecnici (4.0 o “green” che siano),
mentre i lavoratori sono espulsi dalla fabbrica, fantomatici corsi di
formazione che non producono lavoro né risolvono, ma anzi aggravano,
la situazione delle migliaia di lavoratori precari e di disoccupati
che da sempre rivendicano il diritto a un lavoro vero in questa
grande e importante città del sud.
In questa
battaglia, importante per tutti gli operai e lavoratori di tutto il
paese è comprendere
la partita in gioco: se si perde si perde tutti.
La
lotta che si fa a Taranto è contro i sindacati aziendalisti e
filopadronali, che mettono la difesa della produzione per il profitto
dei padroni al primo posto, ma anche contro l’ambientalismo
borghese e piccolo borghese che – cavalcando i numeri di morti da
lavoro e da inquinamento - afferma che nociva
è la fabbrica e non il capitale e lotta contro la fabbrica e gli
operai che ci lavorano e non contro padroni e capitalismo che la
gestisce. Solo l’unità della classe operaia in lotta in una
fabbrica aperta e delle massi popolari della città può vincere e
fermare la logica assassina dei padroni privati o di Stato che siano.
A Taranto si
combatte la “madre di tutte le battaglie”
per
la sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio, la vicenda che ne
concentra tutti gli aspetti, dal disastro ambientale in atto, al
processo in cui sono imputati padroni, dirigenti e politici, alla
lotta per un futuro diverso dai disastri e desertificazione sociale
lasciati dalla deindustrializzazione in altri territori, vedi Bagnoli
ecc.
Lavoriamo insieme
per costruire una rete nazionale per la salute e sicurezza sui posti
di lavoro e sul territorio e preparare insieme una assemblea
nazionale e una
manifestazione
nazionale a Taranto entro la primavera.
18.1.20
SLAI
COBAS per il sindacato di classe
Taranto
- email: slaicobasta@gmail.com
3475301704
- blog tarantocontro
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