“allo scarso approvvigionamento di materie prime e all’attuale capacità produttiva legata alle commesse“. “Da giovedì 23 gennaio l’Acciaieria 2 marcerà a pieno regime. L’azienda ha ribadito la necessità di mantenere i presidi per la quasi totalità della manutenzione e del personale necessario di esercizio per garantire, in entrambi i casi, la salvaguardia impiantistica propedeutica alla ripartenza dell’impianto” “una parte del personale di esercizio dell’Acciaieria 1, formato e informato, verrà impiegato in Acciaieria 2 a saturazione organico“. I lavoratori coinvolti al momentaneo trasferimento nel reparto Acciaieria 2 saranno i seguenti: gruisti, addetti muraria, addetti siviere, addetti affinazione, piattaformisti.
Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito la propria “contrarietà a tale decisione aziendale in quanto ritengono che il momentaneo trasferimento della produzione sull’Acciaieria 2, rispetto all’attuale assetto di marcia, può creare possibili ripercussioni dal punto di vista della sicurezza e dell’ambiente“. I sindacati ritengono infine “inaccettabile tale scelta da parte di ArcelorMittal in quanto, ad oggi, non vi è un piano industriale condiviso con il Governo e le organizzazioni sindacali: chiediamo l’immediata sospensione dell’iniziativa unilaterale della multinazionale“.
Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito la propria “contrarietà a tale decisione aziendale in quanto ritengono che il momentaneo trasferimento della produzione sull’Acciaieria 2, rispetto all’attuale assetto di marcia, può creare possibili ripercussioni dal punto di vista della sicurezza e dell’ambiente“. I sindacati ritengono infine “inaccettabile tale scelta da parte di ArcelorMittal in quanto, ad oggi, non vi è un piano industriale condiviso con il Governo e le organizzazioni sindacali: chiediamo l’immediata sospensione dell’iniziativa unilaterale della multinazionale“.
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