sabato 25 gennaio 2020

Stamattina presidio contro la guerra d'avanti all'Ammiragliato

In occasione della giornata nazionale di mobilitazione per la pace indetta dall'Arci

lo Slai cobas invita pacifisti, antimilitaristi, associazioni di solidarietà con gli immigrati a un presidio/conferenza stampa questa mattina dalle ore 11 alle 12 di fronte all'ammiragliato,
per testimonianze e informazione sulla situazione delle guerre alle nostre porte: Libia, Mediterraneo, sulla questione di armi e industrie belliche, basi militari nelòlanostra città e sulle conseguenze delle guerre in materia di immigrazione
Dall'APPELLO DELLE ORGANIZZAZIONI ITALIANE PER LA PACE - le parti che condividiamo
 La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, come recita la nostra Costituzione all’Art. 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia“.
La guerra non produce solo distruzione, ma cancella anche dall’agenda politica la questione sociale, oramai incontenibile ed esplosa nelle proteste delle popolazioni che hanno occupato pacificamente le piazze e le strade.
Non possiamo stare a guardare!
Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra, alla sua preparazione, a chi la provoca per giustificare la produzione e la vendita di armi. Guerre che, in ogni momento, possono fare da miccia ad un conflitto globale tanto più preoccupante per il potenziale degli armamenti nucleari oggi a disposizione dei potenti del mondo. Le vittime innocenti dell’aereo civile abbattuto “per errore” da un missile, dimostrano una volta di più che la guerra è un flagello per tutti, nessuno può chiamarsi fuori, siamo tutti coinvolti.
 
Manifestiamo il nostro sostegno alle popolazioni, vere vittime delle guerre.
Fermare la spirale di violenze è responsabilità anche italiana e chiediamo al nostro Governo di farlo con atti concreti:
• opporsi alla proposta di impiego della Nato in Iraq e in Medio Oriente;
• negare l’uso delle basi Usa in Italia per interventi in paesi terzi senza mandato ONU;
• bloccare l’acquisto degli F35;
• fermare la vendita di armi ai paesi in guerra o che violano i diritti umani come sancito dalla L. 185/90;
• ritirare i nostri soldati dall’Iraq e dall’Afghanistan, richiedendo una missione di peace-keeping a mandato ONU ed inviare corpi civili di pace; 
aderire al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari eliminandole dalle basi in Italia...

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