I dati di Peacelink:
Nei quartieri Tamburi, Paolo VI e Borgo dal 2010 al 2012 la media annua è 82 morti in più, dal 2013 al 2015 l'eccesso di mortalità scende a 74 per poi risalire a quota 78 nel triennio 2016-2018
Paola Casella (Nuovo Quotidiano di Puglia)
«Nei quartieri più vicini all’area industriale, Tamburi, Paolo VI e Borgo-Città vecchia, dal 2010 fino alla fine del 2018, c’è un eccesso di mortalità media annuo che oscilla tra le 70 e le 80 unità». A fornire queste informazioni, sulla base dei dati dell’Ufficio Anagrafe messi on line dal Comune di Taranto, è il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa in piazza Garibaldi, insieme all’avvocato Fulvia Gravame della stessa associazione.
«I dati, resi noti su nostra richiesta,» ha spiegato l’ambientalista «pubblicati così sparpagliati non dicono praticamente nulla. Allora, con l’aiuto di esperti, abbiamo fatto noi un puntuale lavoro di elaborazione, ricavandone informazioni e si è aperta una finestra di conoscenza». Marescotti è poi entrato nel dettaglio: «Questi nove anni li abbiamo disaggregati nei tre anni di gestione dei Riva prima che intervenisse la magistratura, stiamo parlando del 2010, 2011 e 2012. Vediamo che in questi tre quartieri l’eccesso di mortalità è, come media annua, di 82 persone in più morte ogni anno. Nei tre anni successivi - 2013, 2014 e 2015 -, che è il periodo in cui sono intervenuti la magistratura, i custodi giudiziari e c’è stato un impegno originario da parte dei governi di allora di imporre un’Aia cosiddetta rigida, il dato di mortalità è sceso dalle 82 unità medie all’anno a 74. Poi c’è stato il triennio 2016, 2017 e 2018, che potremmo definire il triennio in cui si sono dispiegati gli effetti dell’immunità penale, l’eccesso di mortalità è passato da 74 morti in più in media all’anno a 78. Quindi, l’eccesso di mortalità è tornato ad aumentare. Sarà una coincidenza, ma ne prendiamo atto.
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