Alle lavoratrici in lotta a Taranto
delle pulizie nelle scuole, della Vestas, della Dussmann nella MM
Il 25 novembre a livello nazionale e in tutte le realtà lavorative vi sarà una giornata di sciopero di tutte le lavoratrici.
Questo sciopero parte dalla questione più tragica che colpisce le donne, le uccisioni (1 donna viene uccisa ogni 3 giorni) e gli stupri, ma riguarda l'intera condizione di noi donne, perchè la stessa violenza contro le donne è frutto e viene alimentata dalla nostra condizione generale di sfruttamento, doppio lavoro, oppressione, di discriminazione sul lavoro.
Proprio in questi giorni a Taranto centinaia di operaie, lavoratrici sono in lotta, rischiano il licenziamento, o una prospettiva di estrema precarietà lavorativa e salariale, e devono subire anche l'offesa di proposte di 45 minuti di lavoro al giorno.
Per le donne il licenziamento, come alle lavoratrici della mensa nella MM, o la sua anticamera, cassintegrazione, come per le lavoratrici delle Vestas, significa ancora di più che per gli uomini non avere alcuna prospettiva di altro lavoro, e in più un ritorno a casa, spesso in un clima di oppressione, subordinazione, un tornare ad essere dipendente economicamente da altri, e caricarsi ancor più sulle spalle di tutti i problemi di cura e assistenza familiare, dei servizi che sempre più vengono tagliati.
L'accordo siglato dai sindacati alla Vestas, se per tutti è senza certezza di tempi e luoghi di ricollocazione, per le donne può significare esclusione punto e basta, come potrebbero lavorare in attività esistenti in Europa?
Negli appalti comunali e nelle pulizie delle scuole le lavoratrici, spesso capifamiglia, devono subire vere e proprie provocazioni offensive, di orari di lavoro e di salari indegni; e il fatto che siano donne, per le istituzioni pubbliche, per le ditte, rende più legittimo dare questo schifo di posti di lavoro. Neanche si vergognano!
Ma a Taranto ci sono anche le umiliazioni e le provocazioni delle grandi aziende, come la Teleperformance, che da un lato organizza, lei, giornate contro la violenza sulle donne, chiamando, insieme ai servi dei sindacati confederali, le dipendenti a portare “scarpette rosse”; dall'altro fa essa violenza con contratti a pochi euro all'ora, con il lavoro a domicilio senza assicurazione, con un ipercontrollo oppressivo.
Poi a Taranto ci sono le miriade di dittarelle, negozi, pubblici esercizi, ecc. in cui per lavorare a nero, tante ragazze devono subire proposte oscene, molestie sessuali dai padroni, ecc. ecc.
ANCHE TUTTO QUESTO E' VIOLENZA E “UCCIDE” LE NOSTRE VITE!
NOI CHIAMIAMO TUTTE QUESTE LAVORATRICI A UNIRSI E A RIBELLARSI!
IL 25 NOVEMBRE LASCIAMO I PADRONI A VEDERE QUANTO PESA IL NOSTRO LAVORO;
USCIAMO DAL NOSTRO POSTO DI LAVORO
FACCIAMO LO SCIOPERO DELLE DONNE
POI UNENDO LE NOSTRE DENUNCE, LE NOSTRE RIVENDICAZIONI FACCIAMO UNA PIATTAFORMA DELLE DONNE.
IL 25, QUINDI, SCIOPERO DELLE DONNE
POI INCONTRIAMOCI IN PIAZZA IMMACOLATA dove
alle 10 ANDREMO DAL PREFETTO a portare la nostra piattaforma
alle 17 MOSTRA/VIDEO e organizzazione, interventi per cominciare e continuare questa battaglia
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