lunedì 11 novembre 2013

Le controproposte della Rete nazionale per la sicurezza e salute in fabbrica e sul territorio - nodo di Taranto

Su ILVA: 
Messa a norma radicale e d’emergenza dell’azienda, da imporre a qualsiasi proprietà, Riva, nuovi assetti, Stato, con i fondi necessari prelevati dai profitti dei padroni, con misure anche di esproprio senza indennizzo;
questa messa a norma avvenga con l’utilizzo pieno di tutti gli attuali operai dell’Ilva nei lavori di bonifica, garantendo il salario pieno – anche per l'indotto;
dare potere di proposta e di controllo agli operai dell’Ilva sui lavori da fare e sulla tempistica di essi;
riduzione dell’orario del lavoro nella siderurgia e negli impianti inquinanti e per il riconoscimento dei benefici pensionistici da lavori usuranti per tutti gli operai operanti nella zona industriale e ai Tamburi, in particolare per i lavoratori cimiteriali;
sviluppo di un piano di bonifica di Taranto e del territorio, a partire dal quartiere Tamburi, con massicci investimenti dello Stato;
piano sanitario d’emergenza per Taranto per monitorare salute dei cittadini, malattie professionali, strutture ospedaliere (affidate ad Emergency),  in grado di intervenire con le migliori cure e tecnologie esistenti; cure gratuite;
processo rapido ai responsabili del disastro ambientale e sanitario secondo il modello realizzato per Eternit;
costituzione di parte civile associata di lavoratori e cittadini per giusti risarcimenti nei processi;

Su tutte le grandi realtà industriali a Taranto, in particolare ENI e su scala nazionale
- potenziamento del ruolo degli Rls in fabbrica da eleggere sui posti di lavoro tra tutti i lavoratori indipendentemente dalle sigle sindacali
- postazione ispettiva in tutti gli impianti industriali come l’Ilva, Eni, ecc.
- corsie preferenziali per i processi aventi oggetto sicurezza e salute sui posti di lavoro e tutela ambientale sul territorio
- costituzione automatica di parte civile per tutte le associazioni familiari, sindacali, ambientali
- fondo di sostegno per i familiari delle vittime del lavoro.

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