di Fabio Venere
TARANTO - «Non avevamo alternative. Quella di aumentare la tassa
sui
rifiuti del 18 per cento era, davvero, l’unica strada possibile». Ezio
Stefàno, sindaco di Taranto ed assessore al Bilancio, giustifica così la
decisione varata l’altroieri sera dalla giunta comunale ed anticipata
nell’edizione di ieri della Gazzetta.
Sindaco, davvero, non aveva alternative?
«Purtroppo no. Ho cercato, in tutti i modi, di evitare gli aumenti
seppur contenuti rispetto a molte altre città.
Non sappiamo dove
prendere i soldi. E comunque, siamo riusciti a salvaguardare le fasce
deboli».
A cosa si riferisce?
«Non abbiamo aumentato l’addizionale comunale Irpef, ad esempio, che già
dallo scorso anno prevede
l’esenzione per i redditi bassi, ovvero per
quelli sino a 15mila euro annui».
Il Comune deve coprire con le tasse pagate dai cittadini il 100
per cento dei costi del servizio.
Ricordato questo, però, non ritiene
che l’Amiu costi troppo al Comune di Taranto e renda un
servizio non
proprio ottimale?
«No, non penso che costi molto. L’azienda è, in parte, condizionata
dallo stop dell’inceneritore che si
protrae dallo scorso maggio. Si
tratta di un impianto che noi abbiamo fatto ripartire dopo cinque anni
ma
che ora, per non inquinare, ha assolutamente bisogno di alcuni
interventi da eseguire nonostante sia
comunque in possesso
dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)».
Le tasse aumentano nonostante il Comune abbia un cospicuo avanzo di amministrazione. Quei soldi
vanno destinati all’Osl, vero?
«Sì, costituiscono un “tesoretto” da girare ai liquidatori a cui
possiamo attingere solo in minima parte e per
spese riguardanti gli
investimenti».
Il bilancio di previsione 2013 che vi apprestate a varare è caratterizzato da un gran numero di tagli.
Quali?
«Ridimensioneremo alcuni servizi, taglieremo alcune voci senza
soppressioni totali. Per il welfare, per i servizi
sociali, ad esempio,
abbiamo ridotto perché speriamo con gli interventi per le bonifiche di
far lavorare le
persone sperando di ridurre i contributi che,
solitamente, eroghiamo. Il taglio complessivamente oscillerà
intorno al
20 per cento. Ma se con le bonifiche non ce la faremo ad aiutare queste
persone, potremo
comunque rimodulare le somme ed intervenire
nuovamente».
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