sabato 23 novembre 2013

Assennato dice No alla chiusura dell'Ilva ma per conto del padrone

Assennato dice che se l'Ilva chiude non c'è bonifica.
Apparentemente sembra che sostenga la linea che devono andare insieme messa a norma e difesa della salute/lotta all'inquinamento.
MA NON E' AFFATTO COSI'.
Assennato nei fatti parla per conto di Riva. Perchè dice che l'Ilva non deve chiudere perchè deve produrre, perchè solo se produce si trovano i fondi per la bonifica. Ma questo è la stessa cosa che sostiene Bondi per conto dei Riva!
Perchè, primo, anche Assennato mette la produzione, i profitti che derivano da essa come precondizione della messa a norma, quindi la bonifica è subordinata alla produzione, VALE A DIRE, ESATTAMENTE L'OPPOSTO DI COME INVECE DEVE ESSERE.
Secondo, Assennato fa dipendere i fondi per la bonifica dalle entrate di questa produzione, e non dagli utili già fatti da Riva anche non facendo la messa a norma e quindi sulla pelle degli operai e sulla salute della popolazione, ANCHE ASSENNATO QUINDI DICE CHE RIVA NON DEVE PAGARE CON I PROFITTI GIA' FATTI E NASCOSTI NEI PARADISI FISCALI. 

COME MERAVIGLIARSI CHE POI ASSENNATO COMPAIA NELL'INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA?

Noi diciamo che se l'Ilva chiude non si farà nessuna bonifica, MA PER TUTT'ALTRA RAGIONE!
Perchè se gli operai vengono mandati tutti a casa, viene tolta di mezzo proprio quella forza di classe, unica che può imporre la messa a norma e senza gli operai l'Ilva rimarrebbe uno scheletro che continuerebbe a produrre inquinamento, malattie e morte.

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