Un
ennesimo decreto per l'Ilva! Neanche se era una fabbrica
nazionalizzata avrebbe visto in così poco tempo tanti interventi
diretti del governo, per fare comunque andare avanti la produzione.
Tutti interventi che hanno solo un senso consentire all'Ilva di fare
utili e far dipendere da questi e solo da questi (senza che Riva
paghi con i mega profitti del passato) i fondi per la messa a norma,
permettere rinvii e sanatorie sul non rispetto della stessa messa a
norma (nonostante l'inadeguata Aia).
Ora
il nuovo decreto ha come obiettivo sospendere le sanzioni previste
dalla legge salva-Ilva del governo Monti, nonostante la non
applicazione delle prescrizioni dell’Aia. Come scrive il
giornalista Gianmario Leone: “...tra l’altro sulla maggior parte
delle prescrizioni «violate» l’azienda ha ottenuto dalla
commissione Ippc (sulla prevenzione e riduzione integrale
dell’inquinamento) una proroga sui tempi finali di realizzazione
delle opere previste. Inoltre nel secondo salva Ilva, varato da
Letta, si prevede per legge la rimodulazione tempistica
nell’attuazione delle prescrizioni Aia, vuol dire che queste ultime
risultano ancora oggi non attuate”.
Si
tratta effettivamente di un vero e proprio condono verso chi continua
a inquinare, ad intossicare gli operai, a mettere a rischio la salute
e la vita.
Si
dice che “le inadempienze sin qui registrate ricadano sulla
gestione Riva invece che sul «governo» dei due commissari” e
quindi le sanzioni eventuali le dovrebbe pagare Riva. Ma quando
mai!!. Intanto nessuno al momento paga le sanzioni e nello stesso
tempo si concedono ulteriori rinvii.
Insieme
a questo nel decreto vi è lo svincolo da lacci e laccioli per le
concessioni edilizie, da parte del comune di Taranto per la
realizzazione di diversi lavori, tra i quali la copertura dei parchi
minerali. Qui il problema non è superare tempi burocratici inutili
per fare subito i lavori di messa a norma, ma avere autorizzazioni
senza controlli del rispetto delle normative di sicurezza, ditte
entreranno in Ilva a fare i lavori con una sorta di via libera a
vincoli. Che conseguenze potrà portare tutto questo per la sicurezza
degli operai è facile immaginarlo.
Quindi
un decreto che libera i padroni e mette a rischio la vita degli
operai!
Infine in questo decreto si vuole inserire anche lo sblocco dei fondi sequestrati: la questione dei soldi. Come scrive sempre GM Leone: Bondi e Ronchi vogliono che le somme sequestrate dalla magistratura tarantina alla famiglia Riva (degli 8 miliardi «per sequestro per equivalente» ne sono stati raccolti appena 2), vengano sbloccate e concesse loro per finanziare le opere di risanamento...”
Infine in questo decreto si vuole inserire anche lo sblocco dei fondi sequestrati: la questione dei soldi. Come scrive sempre GM Leone: Bondi e Ronchi vogliono che le somme sequestrate dalla magistratura tarantina alla famiglia Riva (degli 8 miliardi «per sequestro per equivalente» ne sono stati raccolti appena 2), vengano sbloccate e concesse loro per finanziare le opere di risanamento...”
Quindi,
ancora una volta: Riva non paga, ciò che viene sequestrato dalla
porta ritorna dalla finestra...
Ancora
un decreto salva-Ilva mentre nessun “decreto per gli operai”.
E
fim, fiom, uilm tacciono
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