Occupato Provveditorato
agli studi di Taranto
Protesta personale pulizie
TARANTO
– Circa 100 lavoratori delle pulizie alle scuole statali hanno occupato
la sede dell’Ufficio scolastico provinciale di Taranto. Tutti i piani
del Provveditorato sono stati occupati, fino al terrazzo dove alcune
lavoratrici hanno issato tre striscioni, uno dei quali riporta la frase:
'Ci vogliono tagliare la nostra vita e il nostro futurò. Il riferimento
è al taglio del 60% dei posti di lavoro, e dell’orario già ridotto che a
Taranto porterebbe a lavorare per 45 minuti al giorno con un salario di
soli 150-180 euro al mese.
“Le lavoratrici e i lavoratori – spiega in una nota Fiorella Masci dello Slai Cobas – sono determinati a rimanere finchè non ci saranno risposte positive da Roma, dove oggi ci dovrebbe essere un incontro al Ministero. Per tutta la giornata nelle scuole statali non saranno effettuate le pulizie”. I Cobas criticano il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che “dopo le promesse di impegno di lunedì scorso – afferma Masci - non sta facendo nulla per difendere 700 posti solo nella provincia di Taranto e migliaia in tutta la regione”.
Al Prefetto gli addetti alle pulizie chiedono poi “un ruolo attivo (non da mero notaio che riferisce a Roma)”, sollecitato anche alle “altre istituzioni locali, dal provveditore al sindaco Stefàno: non possono cavarsela col discorso che loro non possono far nulla. Se le scuole resteranno sporche” ci saranno “problemi di igiene e di salute per i bambini”.
“Le lavoratrici e i lavoratori – spiega in una nota Fiorella Masci dello Slai Cobas – sono determinati a rimanere finchè non ci saranno risposte positive da Roma, dove oggi ci dovrebbe essere un incontro al Ministero. Per tutta la giornata nelle scuole statali non saranno effettuate le pulizie”. I Cobas criticano il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che “dopo le promesse di impegno di lunedì scorso – afferma Masci - non sta facendo nulla per difendere 700 posti solo nella provincia di Taranto e migliaia in tutta la regione”.
Al Prefetto gli addetti alle pulizie chiedono poi “un ruolo attivo (non da mero notaio che riferisce a Roma)”, sollecitato anche alle “altre istituzioni locali, dal provveditore al sindaco Stefàno: non possono cavarsela col discorso che loro non possono far nulla. Se le scuole resteranno sporche” ci saranno “problemi di igiene e di salute per i bambini”.
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