Pasquale La Rocca e la moglie
novi ligure
Due patteggiamenti e due assoluzioni: si chiude così il processo di primo
grado incentrato sulla ricostruzione dell’infortunio mortale avvenuto all’Ilva
di Novi il 7 giugno 2012. Era rimasto ucciso, travolto dal muletto su cui stava
lavorando, il giovane operaio Pasquale La Rocca, 31 anni, di Lerma, capoturno
del reparto spedizioni, sposato e padre di una bambina di 9 mesi
Furono mandati a giudizio quattro dirigenti dello stabilimento di Novi.
Hanno patteggiato un anno di reclusione Paolo Viganò e Vincenzo Marasco; in rito abbreviato sono invece stati assolti «per non aver commesso il fatto» Orlando Rotondi, per il quale il pm Marcella Bosco aveva proposto un anno di pena, e Antonio Rizzo, di cui il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a dieci mesi.
Furono mandati a giudizio quattro dirigenti dello stabilimento di Novi.
Hanno patteggiato un anno di reclusione Paolo Viganò e Vincenzo Marasco; in rito abbreviato sono invece stati assolti «per non aver commesso il fatto» Orlando Rotondi, per il quale il pm Marcella Bosco aveva proposto un anno di pena, e Antonio Rizzo, di cui il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a dieci mesi.
La
disgrazia era avvenuta intorno alle 10 di sera e la notizia si era diffusa non
in maniera ufficiale, ma con passaparola; i lavoratori in turno avevano subito
incrociato le braccia.
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