Finalmente cominciano ad uscire le altre intercettazioni, e soprattutto comincia a delinearsi il rapporto Ilva-Archinà/sindacati confederali, che secondo noi devono sfociare necessariamente in una serie di avvisi di garanzia e incriminazioni che devono riguardare a catena, la segretaria della Cisl Fumarola, il segretario della Cgil D'Isabella, il segretario della Uilm, ora nazionale, Palombella e, in concorso con loro, i dirigenti che si sono susseguiti dei sindacati provinciali della Uilm e della Fim, i membri dell'esecutivo appartenenti a questi sindacati, gli Rls e anche alcuni delegati.
Per quanto riguarda la Fiom, è esistita sempre una linea di conciliazione e di alleanza con padron Riva e i suoi agenti e con le direzioni corrotte di Cisl e Uil. Non sappiamo quindi se ci siano i termini legali per la loro incriminazione, anche se riteniamo che vada fatta luce sino in fondo sulla questione Vaccarella e sull'emarginazione di alcuni delegati ed Rls che davano fastidio all'azienda, Rizzo, Battista, Ranieri, Semeraro. Noi abbiamo già fatto questa denuncia, verso Fiusco che ci ha querelato senza alcun risultato, poi come si sa Fiusco è stato espulso dalla Fiom per "corruzione", quindi pensiamo che anche sulla Fiom bisogna fare chiarezza.
Le intercettazioni, di cui la Gazzetta del mezzogiorno porta stralci, sono abbastanza eloquenti. Archinà sembra il vero dirigente della Cisl, e di conseguenza della Fim, e la Fumarola a questi si riferisce come una segretaria non del sindacato ma di Archinà.
Ma tutti i dirigenti della Cisl e della Fim, da Florido ad oggi, sono collusi e corrotti e legati all'azienda.
D'Isabella, invece, nelle intercettazioni è una sorta di "alleato" e concorda con Archinà la lotta contro il referendum e anche su come ostacolare lo stesso Comune di Taranto quando si muove (raramente) non secondo i voleri di Riva-Archinà. Anzi in qualche occasione sembra che D'Isabella faccia da consigliere di Archinà quando dice - sempre in riferimento agli argomenti che dicevamo - "bisognava intervenire prima, preventivamente".
Ma alla fine il tutto è sintetizzato il 5 giugno 2010 sul ricorso contro il referendum: "Archinà spiega a D'Isabella che oltre alla partecipazione giuridica contro l'iniziativa... sarebbe opportuno coordinarsi per presentare alla stampa il ricorso. Un giorno lo fate voi (cgil), un altro giorno la Cisl, un altro giorno Confindustria. Così diamo spazio. Ma l'importante è che siano concentrati in un unico periodo".
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