domenica 10 novembre 2013

cambio tuta e sicurezza - lo Slai cobas per il sindacato di classe a Taranto ha cominciato queste battaglie all'Ilva e in città, è bene che altri ora le facciano proprie, ma serve unità d'azione per contuinuare e vincere - ore 10 piazza della vittoria lunedì 13 in occasione della venuta dei ministri Orlando e Giovannini


Ranieri su accordo Ilva-Sindacati: «Chiediamo rispetto dei diritti

L’esponente dei Liberi e Pensanti denuncia nuovamente la questione-sicurezza

Lunedì mattina in Prefettura ci sarà la firma dei ministri all’Ambiente e al Lavoro, Orlando e Giovannini, e del presidente della Regione Vendola sul protocollo operativo per la sicurezza sul lavoro che comprende anche i danni alla salute. Cataldo Ranieri dei Liberi e Pensanti è durissimo: «Adesso se ne ricordano? Vediamo se dalle parole passano ai fatti».
Ranieri interviene anche sulla questione dell’accordo Ilva-Sindacati e parla di «diritti per i lavoratori da rispettare». Sulla sicurezza in fabbrica denuncia: «Ogni giorno succede qualcosa che poi non viene denunciata».

Margherita Calderazzi dello Slai cobas per il sindacato di classe presente alla conferenza stampa: "l'esposto da noi fatto è sul tavolo della Todisco" - sono un centinaio i lavoratori che non hanno accettato l'accordo e stanno facendo i ricorsi..

Il Comitato accusa: «Errore o truffa a danno dei lavoratori?»

Sul cosiddetto “Tempo tuta” e sull’accordo siglato il 15 dicembre del 2011 tra Ilva e Fim, Fiom e Uilm i Liberi e Pensanti vogliono vederci chiaro: «E’ stato un errore dei sindacati – si chiedono – o una truffa ai danni dei lavoratori?». Sarà la magistratura a stabilirlo visto l’esposto presentato ieri dal Comitato alla Procura di Taranto «affinché si accerti» e si chiarisca la vicenda. Il “Tempo tuta” è il tempo che ogni lavoratore impiega «per indossare e per dismettere gli indumenti di lavoro» mentre il “tempo di percorrenza” è quello «necessario a ciascun lavoratore per portarsi dallo spogliatoio al reparto»: una sentenza della Corte di appello di Milano (582/2009) aveva quantificato in venti minuti giornalieri il tempo necessario per questi passaggi che vanno retribuiti come lavoro straordinario. Venti minuti giudicati sufficienti per i lavoratori del siderurgico di Genova Cornigliano, non per quelli dell’Ilva di Taranto che è il più grande d’Europa.
L’accordo finito nel mirino del Comitato prevede un “premio di presenza” per ogni lavoratore pari a 1,95 euro per giornata di presenza, dal primo gennaio 2012. Ma non solo: l’accordo stabilisce l’erogazione ai lavoratori con un’anzianità minima di cinque anni e pro quota in caso di anzianità inferiore, una somma una tantum forfettaria di 1.750 euro lordi da corrispondere in due tranches: una di 1.000 euro, l’altra di 750 euro. Il lavoratore, però, doveva sottoscrivere l’accordo dichiarando “di non aver null’altro a pretendere da Ilva per i titoli e le causali oggetto del presente accordo″. L’accordo è stato fatto firmare singolarmente a circa 8 mila lavoratori alla presenza dei sindacati e per l’Ilva –  secondo quanto documenta il Comitato – “si è tradotto a fine 2013 in un vantaggio economico complessivo di 15.906.240 euro”. «Ma con quali modalità – si chiedono i Liberi e Pensanti – è stato fatto firmare l’accordo?». E poi l’accusa più forte:  «Si tratta – domanda il Comitato – di un concorso in truffa tra Ilva e sindacati nei confronti dei lavoratori?».

Nessun commento:

Posta un commento