Da questa mattina circa 100 lavoratrici e lavoratori delle pulizie scuole statali stanno occupando il provveditorato di Taranto. Tutti i piani del provveditorato sono occupati, fino al terrazzo dove le lavoratrici hanno messo tre striscioni, uno di questo dice: "Ci vogliono tagliare la nostra vita e il nostro futuro" - facendo di fatto riferimento al taglio o del 60% dei posti di lavoro o dell'orario di lavoro già ridotto che a Taranto porterebbe allo scandalo di dover lavorare solo per 45 minuti al giorno per un salario (che non si può chiamare neanche tale!) di 150/180 euro al mese!
La bandiera dello Slai cobas per il sindacato di classe sventola, da sola.
Le
lavoratrici e i lavoratori sono determinati a rimanere finchè non ci
siano risposte positive da Roma, dove oggi ci dovrebbe essere un
incontro al Ministero.
Oggi quindi in tutte le scuole statali non si saranno le pulizie!
Vendola, dopo
le promesse di impegno di lunedì scorso che sta facendo per difendere
700 posti solo nella provincia di Taranto e migliaia in tutta la
Regione?
Ugualmente
pretendiamo dal Prefetto un ruolo attivo (non da mero notaio che
riferisce a Roma); anche le altre istituzioni locali, dal provveditore
al Sindaco, non possono cavarsela col discorso che loro non possono far
nulla - se le scuole resteranno sporche, con problemi di igiene e di
salute per i bambini, lo stesso Stefano non può pensare di lavarsi le
mani o di scrivere l'ennesima letterina.
Nel 2007,
grazie alla rivolta, fu a Taranto che si risolse la vertenza, con un
ruolo attivo dell'allora prefetto, a cui dovettero accodarsi le altre
istituzioni locali, e quella lotta, con occupazioni, blocchi del ponte
costrinse i rappresentanti del governo a scendere loro a Taranto!
Attenti, diciamo a tutti, oggi quella rivolta è appena cominciata! E noi vogliamo che sia come e più di quella del 2007.
Nessuno venga a
dirci che i soldi da parte del Ministero non ci sono. Sono di questi
giorni i dati regione per regione dei fondi dati, da ministri di centro
destra come di centrosinistra, dai comuni e dalle Regioni, alle scuole
private: 15 miliardi in 10 anni, mentre la scuola statale ha subito negli ultimi 10 anni tagli
per più di 10 miliardi..."
QUESTA LOTTA DEVE VINCERE A TUTTI I COSTI!
E' UNA
BATTAGLIA SIA LOCALE CHE NAZIONALE, SI TRATTA DI 24MILA LAVORATORI,
SOPRATTUTTO DONNE CHE VEDONO MESSO PESANTEMENTE IN CRISI IL LORO
FUTURO!
NESSUN POSTO DI LAVORO DEVE ANDARE PERSO!
NO A TAGLI DELL'ORARIO DI LAVORO E DEL SALARIO!
SLAI COBAS per il sindacato di classe - Taranto
per info: Fiorella Masci 3339199075
Dal Comitato art. 33 Bologna
Fondi anche da comuni e regioni. Così si arriva a circa un miliardo e mezzo di euro l’anno
"...
I finanziamenti pubblici alle scuole private paritarie, già previsti
dalla normativa, diventano consistenti con la legge n. 62/2000 (di
parità) del Ministro Berlinguer...
Nel
2007 il ministro Fioroni estende il diritto al finanziamento anche alle
scuole medie e superiori. Attualmente l’importo maggiore riguarda le
scuole dell’infanzia.
I
finanziamenti diretti da parte statale alle strutture scolastiche
private raggiungono già nel 2002 la cifra di 527 milioni di euro. Nel 2013 sono stati di 501 milioni. Nella legge di stabilità per il 2014 sono previsti 494 milioni...
Dal
2009... i finanziamenti che ogni anno giungono direttamente alle scuole
private vengono erogati sotto due diversi capitoli, il secondo dei
quali prevede il parere della Conferenza delle regioni e viene perciò
erogato in un secondo momento.
Per il 2014 sono stati previsti con la legge di stabilità rispettivamente le cifre di 274 e 220 milioni.
Per
inquadrare compiutamente l’esborso pubblico occorre però evidenziare le
sovvenzioni che con leggi e modalità diverse provengono da regioni e
comuni. Molti Comuni erogano risorse proprie per le scuole
dell’infanzia private che spesso sono molto maggiori di quelle statali.
Esemplare il caso del comune di Cernusco sul Naviglio che eroga ben
300.000 euro a favore di un’unica scuola materna privata. Il comune di
Bologna eroga circa un milione di euro dal 1995. Nel
2011 ha erogato 1,188 milioni a 27 scuole d’infanzia private paritarie
che si aggiungono ai 1,247 milioni statali e regionali per arrivare a un
totale di 2,435 milioni, 90.000 euro per scuola in media. Il comune di
Torino eroga 1,700 milioni all’anno a 55 scuole d’infanzia. Tutte le
regioni fanno lo stesso. L’Emilia Romagna stanzia ogni anno quasi 3
milioni di euro alle scuole materne private, il Piemonte 2 milioni.
A
ciò si aggiunge la giungla dei contributi regionali e comunali per il
diritto allo studio che in base alla legge 62 dovrebbero essere di pari
importo per gli studenti delle scuole statali e non statali. Nella
regione Lombardia la «dote per la libertà di scelta» rimborsa fino al
50% della retta scolastica danneggiando gli studenti bisognosi della
scuola statale che non prevede costi di frequenza. Nel 2009 in Lombardia
i frequentanti le scuole private (98.392) hanno ottenuto
complessivamente 51 milioni di euro mentre gli studenti delle scuole
pubbliche (985.755) solo 24. Il
Piemonte, il Veneto e la Liguria hanno anch’esse una legge per il
diritto allo studio che non rispetta la legge 62/2000 e privilegia gli
studenti delle scuole private. Mettendo
insieme tutte le voci di finanziamento pubblico si stima a livello
nazionale una cifra di circa un miliardo e mezzo di euro annuali per il
10% degli studenti frequentanti le scuole private. Questo a partire dal 2002 per un esborso complessivo di 15 miliardi in 10 anni. Ciò
viola l’articolo 33 della Costituzione ma risulta ancor più scandaloso
considerando che la scuola statale ha subito negli ultimi 10 anni tagli
per più di 10 miliardi..."
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