Occupati gli ex Baraccamenti Cattolica
Determinazione e amore per la propria terra sono i principali motivi per cui i giovani di “Officine Tarantine”, un comitato di una cinquantina di ragazzi, noncuranti delle norme amministrative, hanno occupato uno degli edifici demaniali di proprietà del Comune di Taranto per proporre alla città la riappropriazione di quei luoghi abbandonati al degrado.
Nonostante lo scorso 22 ottobre abbiano interpellato il sindaco Stefàno, mediante richiesta scritta per la concessione di un locale, il comitato non ha ricevuto alcun riscontro.
Forte delle sue convinzioni, “Officine Tarantine” non demorde.
«Sapevamo che non avrebbe portato a nulla coinvolgere il sindaco. – argomentano Saverio e Piero, due ragazzi aderenti al comitato- L’idea è quella di occupare il locale per il ripristino dell’area e la messa in sicurezza a porte aperte, fare volantinaggio per presentare la nostra iniziativa e coinvolgere più gente possibile».
Detto questo, l’associazione ha reso chiaro nella sua carta d’intenti i progetti che intende sviluppare, qualora l’amministrazione promuovesse il loro progetto sociale.
L’idea nasce dalla volontà di riqualificare i posti che non sono fruibili alla cittadinanza. Una tra tutti, l’area degli ex Baraccamenti Cattolica in via Di Palma che “Officine Tarantine”, si impegnerebbe personalmente con opere di volontariato autofinanziato, a rimettere in sicurezza e ristrutturare, rendendo così il posto accessibile a tutti.
«Vogliamo attuare laboratori periodici – spiegano- con il proposito di formare il cittadino con attività funzionali alla creazione del proprio futuro».
Le principali attività promosse da “Officine Tarantine”, la falegnameria e la ciclofficina 3R(Ricicla Riusa Rivaluta) i cui prodotti realizzati verrebbero esposti e venduti per l’autofinanziamento dell’area utilizzata. Poi ancora si vuol organizzare la mensa popolare, laboratori artistici e teatrali e creare una libreria popolare, alla portata di tutti, che punti alla raccolta di testi letterari in disuso o in giacenza nelle scuole.
«Proporremo anche eventi socio culturali – fanno sapere dal comitato – affinché questo spazio diventi luogo di aggregazione e confronto, facendo rivivere la città ai tarantini. Il progetto avrà come principio fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini per la rivalutazione culturale di questa splendida città».
E se il loro progetto, certamente nobile ma azzardato, venisse bocciato, «pazienza, avremo comunque pulito e ridato vita a uno dei tanti luoghi dimenticati in città», dicono.
L’ultima parola ora spetta al Comune.
Storietarantine - Emanuela Perrone
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