sabato 26 settembre 2015

Autobus pubblici contro i “caporali” - Questo era stato già pianificato, ma non ha risolto nulla. Perchè il caporale all'azienda non garantisce solo il trasporto, ma chi può essere assunto e chi no

Valutare quali sono le strade più percorse dai braccianti agricoli per raggiungere i campi del territorio ionico e non, intercettando le esigenze degli addetti che non dispongono di un mezzo di trasporto per raggiungere il loro posto di lavoro e quelle degli imprenditori del settore che hanno necessità di disporre di un maggior numero di unità nei periodi di raccolta. 
Appuntamento alle ore 11 del prossimo 8 ottobre per mettere insieme tutte queste informazioni che organizzazioni sindacali ed associazioni datoriali dovranno raccogliere per rendere operativo quanto prima il progetto del servizio di trasporto pubblico riservato ai braccianti agricoli voluto da Provincia di Taranto e Ctp. Si è concluso così in via Anfiteatro il tavolo tecnico... 

Tutti hanno accolto con un grande plauso il progetto che adesso dovrà essere definito nei suoi aspetti tecnici attraverso una ricognizione nella quale si valuterà anche se aprire il progetto ai privati. “Il servizio di trasporto riservato ai lavoratori agricoli - sottolineano Urselli, Quartulli e Trenta - diventa indispensabile alla luce del fatto che è proprio perché questi non hanno la possibilità di raggiungere con un mezzo privato il proprio posto di lavoro che finiscono nelle grinfie dei caporali. Questi ultimi infatti si propongono, in modo subdolo ed assolutamente illegale, come intermediari tra il bracciante agricolo ed il datore di lavoro, dettando le loro condizioni capestro”. Il trasporto pubblico per accompagnare nei campi i braccianti, consentirebbe quindi di spezzare questo filo. Oltre ad offrire un servizio utile per questi lavoratori, per i quali occorrono maggiori tutele anche in questo ambito. “Non si dimentichino - dice il segretario della Uila - i numerosi incidenti dovuti proprio al fatto che i mezzi utilizzati sono spesso obsoleti e per niente sicuri”. Di qui l’urgenza di dare seguito quanto prima al servizio per il quale la Provincia di Taranto ha confermato l’impegno a mettere a disposizione il 10 per cento delle sue risorse mentre ha già presentato richiesta di cofinanziamento alla Regione Puglia...

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