giovedì 17 settembre 2015

La lotta dei migranti braccianti a foggia

Foggia: nuovo tavolo in prefettura sul lavoro
Ieri 10 Settembre la Rete Campagna in Lotta e il Comitato dei Lavoratori delle Campagne hanno preso parte al secondo tavolo istituzionale ottenuto dopo la manifestazione di venerdì scorso. L’incontro si è strutturato intorno alla questione lavorativa. All’incontro erano presenti oltre alla Prefettura, anche il Questore, le associazioni datoriali, i sindacati di categoria, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la direzione provinciale del lavoro e alcune associazioni di volontariato presenti sul territorio.
Anche ieri ad accompagnare la delegazione, sotto il palazzo della Prefettura sono accorsi molti lavoratori provenienti da diversi insediamenti in Capitanata, che hanno dimostrato solidarietà con i loro portavoce impegnati nelle discussioni all’interno e hanno continuato a sostenere le proprie richieste.
In questa seconda giornata di discussione i lavoratori in sit-in sotto la prefettura hanno continuato a rivendicare con determinazione la possibilità di accedere a servizi e tutele – dai contratti di lavoro al trasporto sui campi, alla questione abitativa e la sanità, per citare soltanto le questioni più salienti – ribadendo la necessità di lavorare in parallelo sull’accesso ai documenti e la tutela dei diritti sul lavoro.
La Rete Campagne in Lotta ed il Comitato dei Lavoratori hanno proposto al tavolo di concentrasi su tre questioni fondamentali:
  1. Garantire il rispetto della normativa sul trasporto dalle abitazioni ai luoghi di lavoro, con riferimento all’articolo 53 del contratto provinciale sul lavoro, che già prevede che i lavoratori abbiano garantito il trasporto gratuito. Offrire il trasporto verso i luoghi di lavoro rappresenta un’azione concreta ed indispensabile per attaccare frontalmente il fenomeno del caporalato. L’onere finanziario – come citato dalla norma contrattuale – ricade sulle aziende. Pur rimanendo centrale l’onere aziendale proponiamo, affinché si affronti l’emergenza nell’immediato, una partecipazione pubblica al finanziamento. Consideriamo di facile applicazione una formula che veda la messa a disposizione dei mezzi di trasporto pubblici da parte della COTRAP con una tariffa agevolata per le imprese. È necessario istituire punti di raccolta da cui i lavoratori possono essere trasportati verso le aziende agricole.
  2. Affrontare la questione abitativa in quanto problema strutturalmente legato all’organizzazione del lavoro nel settore agricolo. Perciò rifiutiamo qualunque tentativo di risoluzione tramite canali “emergenziali” quali l’istituzione di tendopoli “provvisorie” (si veda il caso di Rosarno, dove la tendopoli si è rapidamente trasformata in un nuovo ghetto) e lo sgombero di insediamenti più o meno informali. Piuttosto ci rifacciamo all’esempio della Riforma agraria (1950) riguardo la gestione massiva della questione abitativa e invitiamo a riflettere insieme sul possibile recupero di stabili costruiti in quel periodo, quali case consortili e casolari, che ad oggi rimangono in disuso o addirittura già abitate nonostante le condizioni precarie dagli stessi lavoratori. Questi stabili sorgono in posizioni strategiche nelle campagne, facilmente collegabili con i luoghi di lavoro. Alcuni esempi di queste strutture si possono trovare a Borgo Tressanti, Borgo TreTitoli (Cerignola) e all’interno del Ghetto che sorge nel territorio del comune di S.Severo. Proponiamo altresì il recupero dei molti hotel in abbandono tramite l’acquisizione e la ristrutturazione di questi da parte della Regione e delle organizzazioni datoriali.
  3. Nell’attesa che la questione abitativa sia affrontata come sopra, richiediamo l’istituzione immediata dei servizi minimi essenziali e dei presidi sanitari pubblici all’interno degli attuali insediamenti dei lavoratori in Capitanata. L’intento ancora una volta è quello di uscire da una logica di gestione contingente ed emergenziale in cui ancora oggi tali servizi vengono in parte forniti da organizzazioni del terzo settore.
Vogliamo sottolineare come all’interno del tavolo le associazioni datoriali ed i sindacati abbiano dimostrato la mancanza di volontà di confronto con i lavoratori e di considerazione per le proposte concrete che sono state portate da chi ha chiesto il tavolo. Tanto che durante l’incontro non è stato possibile discutere nessuno dei punti sopra elencati se non in maniera assolutamente superficiale.

L’unica proposta concreta strappata al tavolo è stata di organizzare un incontro tecnico al fine di raggiungere un accordo sulla questione dei trasporti. I lavoratori attendono da tempo una risposta a queste questioni fondamentali, adesso è il momento di concretizzare le molte promesse fatte dalle istituzioni, dai sindacati e dalle associazioni datoriali. Ci auguriamo dunque che tale incontro possa tenersi nel più breve tempo possibile.

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