Riceviamo e pubblichiamo
"Sulla
vicenda dell’autorizzazione AIA alla società Cisa siamo alle
lacrime di coccodrillo.
Quanto
accaduto in Provincia, emerso solo a seguito di una inchiesta
giornalistica ed al netto delle esagerazioni interpretative,
è frutto del modus operandi della nuova maggioranza che governa
l’ente: per cui trasparenza e partecipazione
sono un optional.
Francamente
non capisco di cosa si meravigliano i rappresentanti di Forza Italia
e del PD locale, che sono i protagonisti
dell’inciucio perpetrato a settembre dello scorso anno; l’accordo
presumo sottendesse anche il modo di
gestire...
Sin
dall'inizio il presidente Tamburrano ha interpretato l'accordo largo
con la gestione dell'ente al pari di un “club
di amici”: senza nessuna prospettiva politica, cercando di
spartirsi tutto quello che si potevano spartire (partecipate
docet). Innescando anche una antipatica amicopoli o parentopoli.
Bastava
leggere con spirito critico le linee programmatiche presentate da
Tamburrano al primo consiglio provinciale
per comprendere che sull'ambiente si andava nella direzione delle
autorizzazioni facili. La linea politica
del “lassaiz faire” era evidente. Eppure in consiglio solo il
sottoscritto contestò tale proposizioni. E fui immediatamente
isolato e schernito.
La
vicenda dell’AIA alla Cisa, aldilà delle doverose procedure di
legge e ripeto delle esagerazioni interpretative e
comunicative, si inserisce in questo modo confuso ed arruffone con
cui si governa l’ente provinciale. Con una procedura
non lineare e con la vicenda del Comitato Tecnico Provinciale tutta
da chiarire: a cominciare dal perchè
alla data di rilascio dell’AIA non risulta ancora costituito, pur
con una procedura partita ad aprile del 2014
(D.D. 32 del 2/4/2014) e con le figure già individuate dal dirigente
Dilonardo Martino (lo stesso della autorizzazione
AIA), con determinazione n. 35 del 16/4/2015. Mistero.
Ribadendo,
per quello che ci riguarda, che considerata la nostra linea politica
di “nemmeno un grammo di inquinamento
in più sul nostro territorio”, si tratta pur sempre di un impianto
complesso di trattamento di rifiui speciali,
nel caso di specie anche con tracce di radioattività, quindi una
nuova attività che aumenta le potenzialità inquinanti
dell’impianto CISA, per cui c’è la nostra contrarietà
amministrativa a queste nuove autorizzazioni.
Riteniamo,
sul piano politico locale, che a poco serve versare lacrime di
coccodrillo da parte di chi con Tamburrano
e Forza Italia governa la provincia.
Da
unico rappresentante in provincia del centrosinistra coerente
con il mandato elettorale ricevuto mi rivolg innanzitutto
al PD provinciale: di prendere le distanze da Tamburrano, di
rimettere tutti gli incarichi, di chiedere una
verifica politico amministrativa sugli
aspetti che riguardano tutte le autorizzazioni ambientali, sulle prospettive
di sviluppo, sulle società partecipate, sul personale dell'Ente, sui
lavori pubblici bloccati, sulla situazione
finanziaria, sugli incarichi conferiti,etc., etc..
Premettendo
la richiesta di trasparenza e partecipazione sugli atti dell'ente.
Analogo
appello rivolgo al presidente Michele Emiliano, nella sua funzione di
segretario regionale del PD. Egli fu
il primo a mettere in evidenza la sostanziale incompatibilità che a
presidente della provincia fosse eletto il sindaco
di un comune coinvolto in numerosi procedimenti autorizzativi
ambientali. E' stato facile profeta ma ora necessita
intervenire...
Per
quel che mi riguarda chiedo, e lo farò anche formalmente, al
presidente Tamburrano di rendere note tutte le autorizzazioni
ambientali in corso.
Taranto
29 agosto 2015
Dante
Capriulo
Consigliere
Provinciale di Taranto
Capo Gruppo
consiliare CENTROSINISTRA
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