Tra loro anche un tunisino. Le attività si sono svolte senza difficoltà secondo i dispositivi operativi programmati dalla Prefettura nel corso di una riunione che si è svolta nel pomeriggio di ieri con tutti gli enti interessati all'accoglienza ed all'assistenza. La maggior parte dei migranti, dopo le operazioni di identificazione e gli screening sanitari, è stata smistata con i bus verso località del nord. Per tre di loro si è reso necessario un approfondimento medico alla luce delle loro precarie condizioni di salute. Il minimo dopo un viaggio di stenti. Ma ieri sul molo si sono presentati anche i militari della Guardia di Finanza. Hanno fermato tre stranieri scesi dal pattugliatore croato. Il sospetto è che si tratti di una parte dell’equipaggio che ha guidato il barcone sul quale viaggiavano i migranti. Durante il salvataggio si sarebbero mischiati ai rifugiati, per sottarsi alla cattura. Le indagini condotte dalla Finanza, però, li avrebbero smascherati. Ieri mattina sono stati prelevati per ulteriori accertamenti.
L’ennesimo sbarco conferma la centralità del porto di Taranto nella gestione dell’emergenza che ha investito il nostro Paese. Il capoluogo jonico, infatti, con oltre sedicimila sbarchi, rappresenta il terzo porto italiano per numero di migranti che hanno toccato terra. Anche ieri la macchina dell’accioglienza predisposto ha funzionato alla perdfezione. Così come quella approntata dalle forze dell’ordine. Da quando è scoppiata l’emergenza profuchi, infatti, Polizia e Finanza hanno affinato le armik nella battaglia contro i trafficanti di uomini. E complessivamente solo a Taranto sono già 33 gli scafisti fermati ed arrestati con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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