Super-commessa Eurofighter
l’Aermacchi di Foggia «vola»
l’Aermacchi di Foggia «vola»
di MASSIMO LEVANTACI
Dietro la «più grande commessa nella storia
centenaria di Alenia Aermacchi» (parole dell’azienda), c’è anche lo
stabilimento di Foggia che condivide con l’impianto di Caselle a Torino
la produzione dell’ala sinistra dell’Eurofighter Typhoon, il
cacciabombardiere tattico prodotto dal nostro paese in partnership con
Germania, Inghilterra e Spagna. Stiamo parlando del più avanzato aereo
da combattimento multiruolo di nuova generazione attualmente disponibile
sul mercato mondiale. Un aereo assegnato da una decina di anni ai
reparti dell’Aeronautica militare per il pattugliamento dello spazio
aereo nazionale e che parla fortemente anche pugliese: gli Eurofighter,
infatti, decollano anche dalla base di Gioia del Colle.
La componente alare è costruita in fibra di carbonio, per il centro di eccellenza foggiano la commessa miliardaria per 28 nuovi caccia allunga di almeno un’altra decina di anni la prospettiva di produzione
e lavoro sui programmi militari, un segmento che oltre all’Eurofighter fa affidamento all’Alenia di Foggia anche sulla produzione di un grande (da un punto di vista commerciale) programma militare come il velivolo da trasporto C27, che ha già rimpiazzato da alcuni anni in Italia e in diversi altri paesi europei i vecchi C130 e G222.
La componente alare è costruita in fibra di carbonio, per il centro di eccellenza foggiano la commessa miliardaria per 28 nuovi caccia allunga di almeno un’altra decina di anni la prospettiva di produzione
e lavoro sui programmi militari, un segmento che oltre all’Eurofighter fa affidamento all’Alenia di Foggia anche sulla produzione di un grande (da un punto di vista commerciale) programma militare come il velivolo da trasporto C27, che ha già rimpiazzato da alcuni anni in Italia e in diversi altri paesi europei i vecchi C130 e G222.
Tenuto conto di questi presupposti tecnologici e di
mercato – oggi rilanciati dalla mega commessa con il Kuwait – agli
albori del programma F35 (stiamo parlando del 2003 quanto il nuovo aereo
veniva denominato solo con l’acronimo americano “Jsf”) l’impianto di
Foggia ha ottenuto un ruolo anche nella produzione di questo
avveniristico velivolo di fabbricazione americana con la realizzazione
dei pannelli alari e della copertura del motore nella “clean room” dello
stabilimento di Incoronata.
Un altro aereo destinato a parlare pugliese, la sua assegnazione è infatti prevista in via esclusiva dall’Aeronautica alle basi militari di Amendola e di Grottaglie, e chissà che non sia percorribile l’ipotesi di un “avvicinamento” della catena logistica di controllo e manutenzione dall’impianto di Cameri (Novara), dove avviene l’assemblaggio degli F35 destinati all’Italia, all’Alenia di Foggia.
Un altro aereo destinato a parlare pugliese, la sua assegnazione è infatti prevista in via esclusiva dall’Aeronautica alle basi militari di Amendola e di Grottaglie, e chissà che non sia percorribile l’ipotesi di un “avvicinamento” della catena logistica di controllo e manutenzione dall’impianto di Cameri (Novara), dove avviene l’assemblaggio degli F35 destinati all’Italia, all’Alenia di Foggia.
Ma torniamo al “Typhoon”: da quando è entrato in
produzione, alla fine del 2003, sono stati prodotti 440 velivoli
consegnati a sei nazioni: Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Austria
e Arabia Saudita. A dicembre 2012 – ricorda l’azienda – l’Oman è
diventato il settimo cliente con dieci velivoli ordinati. L’Eurofighter
Typhoon è attualmente in servizio presso 22 unità operative e fino ad
oggi l’intera flotta ha completato oltre 330.000 ore di volo a livello
mondiale.
Adesso che all’elenco “clienti” si aggiunge anche il
ricco Kuwait, ottava forza aerea a puntare sulle prestazioni del
Typhoon, si può dire che il caccia europeo è l’aereo militare più
diffuso in un’area tra le più “calde” qual è il Golfo persico. Una
commessa notevole per proporzioni e valore di mercato (circa 8 miliardi
di dollari) che porta il totale dell’Eurofighter Typhoon a 599 aerei
commissionati.
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