domenica 13 settembre 2015

In Puglia l'unica industria che tira è quella bellica - Padroni, istituzioni, sindacati confederali tutti contenti.. ma noi pensiamo che non è così che devono andare le cose

Super-commessa Eurofighter


 l’Aermacchi di Foggia «vola»

di MASSIMO LEVANTACI
Dietro la «più grande commessa nella storia centenaria di Alenia Aermacchi» (parole dell’azienda), c’è anche lo stabilimento di Foggia che condivide con l’impianto di Caselle a Torino la produzione dell’ala sinistra dell’Eurofighter Typhoon, il cacciabombardiere tattico prodotto dal nostro paese in partnership con Germania, Inghilterra e Spagna. Stiamo parlando del più avanzato aereo da combattimento multiruolo di nuova generazione attualmente disponibile sul mercato mondiale. Un aereo assegnato da una decina di anni ai reparti dell’Aeronautica militare per il pattugliamento dello spazio aereo nazionale e che parla fortemente anche pugliese: gli Eurofighter, infatti, decollano anche dalla base di Gioia del Colle.

La componente alare è costruita in fibra di carbonio, per il centro di eccellenza foggiano la commessa miliardaria per 28 nuovi caccia allunga di almeno un’altra decina di anni la prospettiva di produzione
e lavoro sui programmi militari, un segmento che oltre all’Eurofighter fa affidamento all’Alenia di Foggia anche sulla produzione di un grande (da un punto di vista commerciale) programma militare come il velivolo da trasporto C27, che ha già rimpiazzato da alcuni anni in Italia e in diversi altri paesi europei i vecchi C130 e G222.
Tenuto conto di questi presupposti tecnologici e di mercato – oggi rilanciati dalla mega commessa con il Kuwait – agli albori del programma F35 (stiamo parlando del 2003 quanto il nuovo aereo veniva denominato solo con l’acronimo americano “Jsf”) l’impianto di Foggia ha ottenuto un ruolo anche nella produzione di questo avveniristico velivolo di fabbricazione americana con la realizzazione dei pannelli alari e della copertura del motore nella “clean room” dello stabilimento di Incoronata.

Un altro aereo destinato a parlare pugliese, la sua assegnazione è infatti prevista in via esclusiva dall’Aeronautica alle basi militari di Amendola e di Grottaglie, e chissà che non sia percorribile l’ipotesi di un “avvicinamento” della catena logistica di controllo e manutenzione dall’impianto di Cameri (Novara), dove avviene l’assemblaggio degli F35 destinati all’Italia, all’Alenia di Foggia.
Ma torniamo al “Typhoon”: da quando è entrato in produzione, alla fine del 2003, sono stati prodotti 440 velivoli consegnati a sei nazioni: Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Austria e Arabia Saudita. A dicembre 2012 – ricorda l’azienda – l’Oman è diventato il settimo cliente con dieci velivoli ordinati. L’Eurofighter Typhoon è attualmente in servizio presso 22 unità operative e fino ad oggi l’intera flotta ha completato oltre 330.000 ore di volo a livello mondiale.
Adesso che all’elenco “clienti” si aggiunge anche il ricco Kuwait, ottava forza aerea a puntare sulle prestazioni del Typhoon, si può dire che il caccia europeo è l’aereo militare più diffuso in un’area tra le più “calde” qual è il Golfo persico. Una commessa notevole per proporzioni e valore di mercato (circa 8 miliardi di dollari) che porta il totale dell’Eurofighter Typhoon a 599 aerei commissionati.

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