sabato 19 settembre 2015

Manifestazione NO Triv a Bari - lo Slai cobas sc Taranto diffonde l'appello per la manifestazione a Taranto del 20 ottobre in occasione dell'apertura del processo ILVA

Alle ore 10:00 di fronte all'ingresso della fiera del levante Bari si è tenuto il presidio No triv.
C'erano delegazioni di Calabria, Puglia, Campania, Abruzzo e Basilicata. Tutto è stato animato con canti, balli e interventi. 
Ai Presidenti regionali in riunione è stato chiesto di presenziare con una delegazione di manifestanti. Richiesta negata, hanno risposto che avrebbero accettato solo due rappresentanti; Dalla piazza si riformulava la richiesta di due rappresentanti per Regione, alla fine si è raggiunto un accordo di un rappresentante a Regione che avrebbero consegnato un documento contenente le richieste dei comitati e la piattaforma No triv Basilicata e coordinamento delle due Sicilie. 
Tutto si è concluso con l'appuntamento per una nuova manifestazione presidio il 22 settembre sotto la Regione Puglia

 Concetta - slai cobas per il sindacato di classe Taranto
17-9-2015

APPELLO PER UN PRESIDIO-MANIFESTAZIONE ALL'AVVIO IL 20 OTTOBRE DEL PROCESSO ILVA DI TARANTO.

Il 20 ottobre comincia dopo una lunghissima e combattuta udienza preliminare il vero e proprio processo alla famiglia di padron Riva e a tutti i suoi complici che hanno reso tristemente famosa l'Ilva come 'fabbrica della morte' e Taranto come 'capitale del popolo inquinato'.
Il processo Ilva mostra esemplarmente il sistema del capitale ed è la “madre” di tutti i processi di questo tipo. Gli imputati sono tutte le espressioni del sistema economico, politico, istituzionale, dai grandi capitalisti ai loro agenti, dai rappresentanti delle Istituzioni, parlamentali, regionali e locali, ad esponenti della Digos e delle Forze dell'Ordine, dai dirigenti degli Enti che dovevano controllare, fino a preti vicino ai vertici della chiesa. 
Mancano, ed è una grave lacuna del processo, i vertici e i rappresentanti in fabbrica dei sindacati confederali. E il quadro del sistema borghese sarebbe completo.

L'Ilva è al centro oggi della contraddizione epocale tra gli interessi del capitale e gli interessi degli operai e delle masse popolari, tra la logica del profitto e la salute, la vita degli operai e delle masse popolari.

Ma il processo Ilva è oggi soprattutto espressione dell'azione dei governi, e oggi in particolare del governo Renzi, che in nome di salvare gli interessi dei padroni e gli interessi dell'economia nazionale dei padroni legati alla produzione dell'Ilva, non hanno esitato e non esitano ad agire contro il processo con decreti e azioni ad hoc che ne vogliono impedire lo svolgimento, mettere al riparo gli imputati e negare giustizia e risarcimento a operai e masse popolari.
L'Ilva mostra in maniera esemplare come lo Stato sia sempre e solo al servizio del capitale. La gestione attuale di Stato e di governo dell'Ilva mostra che l'intervento dello Stato borghese serve solo per socializzare le perdite e in futuro, nuovamente, privatizzare i profitti.
Per questo il processo Ilva è una grande scadenza nazionale.

E' a questa scadenza nazionale che chiamiamo come operai dell'Ilva, lavoratori del cimitero luogo di massima concentrazione di inquinamento ai Tamburi, proletari e famiglie dei quartieri Tamburi e Paolo VI, costituitisi parte civile autorganizzati al processo con l'appoggio dello Slai cobas per il sindacato di classe e la Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori, a un
presidio-manifestazione nazionale al Tribunale, alla fabbrica e al quartiere Tamburi per il 20 ottobre.

Chiamiamo tutte le realtà collettive ed individuali, impegnate nella lotta anticapitalista e contro le devastazioni ambientali e territoriali, a mandare l'adesione, a propagandare la scadenza in tutte le forme e in tutti i luoghi di lavoro, territori, scuole, università, ecc. e a partecipare con delegazione all'iniziativa.

Info: bastamortesullavoro@gmail.com – tel 3471102638

Nessun commento:

Posta un commento