martedì 1 settembre 2015

Ilva. Ritorna il dibattito sull'utilizzo del preridotto - il vero scopo del padronato è ridurre i costi e la competitività sui mercati

(da Sole 24 ore) - Il dibattito tra i produttori siderurgici italiani sull’utilizzo del preridotto, innescato dalle scelte contenute nel piano di Enrico Bondi nell’autunno del 2013 (progetto poi accantonato con il cambio al vertice commissariale del colosso tarantino), in questi mesi in realtà non si è mai spento... Le motivazioni sono legate soprattutto all’andamento del prezzo del rottame che resta a livelli critici (in particolare, secondo gli utilizzatori, quello sul mercato italiano nel confronto con altri contesti europei) e che zavorra la competitività dei produttori da forno elettrico, in un contesto congiunturale in cui le quotazioni del minerale (utilizzato invece dai cicli integrali) sono molto basse...
come ha confermato al Sole 24 Ore il presidente Antonio Gozzi (della Federacciai) è stato recentemente costituito un gruppo di studio, con l’obiettivo di approfondire il tema dei costi di approvvigionamento (e di diversificazione dei fattori produttivi) insieme ai potenziali fornitori: un elemento da considerare è il prezzo del gas naturale, necessario alla produzione del preridotto...
Il preridotto è in sostanza un semilavorato siderurgico contenente prevalentemente ferro metallico ottenuto a partire da pellets di minerale ferroso trattate per mezzo di monossido di carbonio e idrogeno. Può essere usato negli altoforni in sostituzione del minerale, allo scopo di consumare meno coke (oltre che nei forni convertitori in sostituzione del rottame che funge da raffreddante durante la conversione della ghisa in acciaio). E, come detto, può essere utilizzato nei forni elettrici per l’elevata purezza che possiede rispetto al rottame, sempre più caro e di qualità incerta.
L’orientamento per il futuro potrebbe essere l’acquisto di preridotto dai principali produttori, magari in forma consortile (un identico schema è allo studio per l’approvvigionamento di rottame a prezzi congrui). In prima fila ci sono paesi come l’Iran, che dopo anni di embargo può riattivare canali commerciali importanti con l’Italia, storico partner negli anni passati. A seguire India, Messico, Arabia Saudita, Egitto, Oman (le qualità delle produzioni, però, sono diverse da paese a paese).
A conferma dell’attenzione dell’intero comparto sul tema, l’Associazione italiana di metallurgia (Aim), in collaborazione con Siderweb e con il patrocinio di Assofond ha organizzato per il 25 settembre, a Bardolino, una giornata di studio dedicata a rottame, minerale, preridotto e coke. «L’attuale dinamica dei mercati internazionali, le esigenze di incremento della qualità dei prodotti siderurgici così come la necessità di spostarsi verso mercati a maggiore valore aggiunto – ha sintetizzato a Siderweb il presidente di Aim Carlo Mapelli, docente di Metallurgia al Politecnico di Milano e consulente Ilva - rendono necessario un approfondimento sistematico, che integri gli aspetti commerciali e metallurgici concernenti il mercato e l’utilizzo dei minerali ferrosi, del preridotto e dei rottami»

Nessun commento:

Posta un commento