venerdì 18 settembre 2015

Lo Slai cobas vuole organizzare la rabbia dei senza lavoro, senza casa, perchè si trasformi in lotta collettiva per i diritti contro Sindaco, Comune, Istituzioni. LIBERARE SUBITO LA DONNA! DARE VERE RISPOSTE PER LAVORO E CASE

 "Chi è causa del suo mal, pianga sè stesso". 
Il Comune è fino in fondo responsabile di situazioni, che sono a centinaia a Taranto, come questa della donna. Il lavoro ci può essere eccome, ma si preferisce per i lavori/servizi pubblici darlo in decine di appalti che favoriscono gli interessi delle ditte e non creano posti di lavoro a Taranto; tutta la questione raccolta differenziata che potrebbe creare almeno 200 posti di lavoro, non viene fatta, o si vuole continuare a farla in pochi quartieri male (fatto che porta solo costi e nessun ritorno economico allo stesso Comune)... e potremmo continuare.
Sulle case, non si fa una politica di case popolari, i tempi di assegnazione sono infiniti, e spesso sono venute fuori denunce di assegnazioni clientelari.
I servizi sociali fanno elemosine, con metodi e criteri che offendono la dignità delle persone.
Se non si cambia e non si dannno reali risposte ai diritti di lavoro e case, non finiranno certo questi gesti disperati.
LIBERTA' SUBITO PER LA DONNA ARRESTATA!

MA NOI DICIAMO ALLE DONNE, AI DISOCCUPATI, AI SENZA LAVORO, SENZA CASE. 
"Che ti lamenti? Prendi lu bastone e tira fuori li denti" - dice una canzone. 
Occorre la lotta, occorre unirsi. Non disperarsi. 
Se i Disoccupati Organizzati fossero in tanti, allora il lavoro si potrebbe conquistare, come è già avvenuto, in parte, in passato. 
Chi lotta da sola, chi si dispera, perde (e viene pure arrestata)
Chi lotta con gli altri, con lo Slai cobas può vincere.


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