Interna alla "marcia delle Donne e gli Uomini Scalzi", partita come decisione da Venezia, anche a Taranto oggi vi sarà una versione locale di essa.
Certamente ogni azione di sostegno ai migranti, che rivendichi "corridoi umanitari, diritto di accoglienza dignitosa per tutti, chiusura dei luoghi di detenzione dei migranti, sistema unico di asilo in Europa", è utile come parte della battaglia secondo noi più generale per la libera circolazione di tutti i migranti, senza differenze tra chi viene scappando dalla guerra e violenze e chi dalla miseria, per il diritto di cittadinanza.
Ma una questione non può non saltare immediatamente agli occhi.
Proprio in questi giorni a Taranto i migranti concreti, oltre un centinaio stanno lottando con sacrificio, coraggio, dignità per ottenere i documenti di identità e più in generale il loro diritto a rimanere in Italia.
Hanno manifestato davanti alla Prefettura, al Comune, hanno fatto presidi, cortei, hanno fatto anche una tenda in piazza Castello.
Ma questi migranti che non stanno solo ad elemosinare sostegno, ma a portare avanti in prima persona i loro diritti, sembrano e sono fantasmi per gran parte delle persone, degli organismi che oggi fanno la Marcia "per loro".
"Come - dicono i migranti - scendete in piazza, manifestate per noi... e quando noi ci siamo concretamente voi non ci siete, non sostenete la nostra lotta? Noi vorremmo più gente che invece di lottare PER noi, lottasse INSIEME a noi!
Nelle settimane, giorni scorsi, a parte il sostegno importante di alcune associazioni e di singoli, troppo pochi, antirazzisti, democratici, compagni di Taranto, tutti gli altri, organizzazioni, partiti, ecc. che oggi marciano, hanno lasciato e continuano a lasciare soli i migranti che lottano.
E' poi letteralmente imbarazzante, per non dire parole più pesanti, sapere che i sindacati, Cgil, Cisl, Fiom, partecipano alla marcia, quando loro soprattutto dovevano difendere concretamente i diritti dei migranti e non lo fanno; nè hanno fatto alcuna dichiarazione a fronte della negazione di questi diritti "Umani".
Ora non ci si può mettere a posto la coscienza, marciando per una volta per qualche metro di strada...
I migranti del Bel Sit li invitano a passare dalle parole ai fatti, già nella prossima settimana.
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